Cosenza, Guarascio: “Puntare su Occhiuzzi scelta semplice ed opportuna. Rivière punta a giocare in massima serie”
GUARASCIO COSENZA – Eugenio Guarascio, Presidente del Cosenza, è intervenuto durante la trasmissione “Stadio Aperto”, in onda sulle frequenze di TMW Radio, parlando a 360 gradi della stagione appena conclusa e soffermandosi, inevitabilmente, sul tema Covid-19. Ecco le sue dichiarazioni diffuse da TMW: “Dietro alla nostra salvezza ci sono una serie di fattori che messi assieme […]
GUARASCIO COSENZA – Eugenio Guarascio, Presidente del Cosenza, è intervenuto durante la trasmissione “Stadio Aperto”, in onda sulle frequenze di TMW Radio, parlando a 360 gradi della stagione appena conclusa e soffermandosi, inevitabilmente, sul tema Covid-19. Ecco le sue dichiarazioni diffuse da TMW:
“Dietro alla nostra salvezza ci sono una serie di fattori che messi assieme danno la ricetta per la mentalità vincente: un allenatore giovane con idee, una squadra compatta. Tutto questo ha fatto sì che ci fosse questa volontà da parte dei ragazzi di riscrivere una classifica che fino a lì non era bugiarda, ma in cui meritavamo di più. Poi ci siamo fermati per la pandemia, e credo che i ragazzi abbiano riflettuto: lì è uscito fuori l’orgoglio. Su dieci partite ne abbiamo vinte sette, pareggiata una e perse due: nulla di straordinario, ma per come eravamo ridotti è stata una grande media”.
“Per me la scelta di puntare su Occhiuzzi è stata semplice ed opportuna: il Covid ci ha fatto riflettere. In casa comunque avremmo avuto tanto pubblico, visto che il nostro stadio è tra i più capienti della Serie B, e i ragazzi hanno sofferto questa cosa. Ci siamo dovuti adattare un po’ tutti, in quei momenti ti concentri su risultato e partita. Ci sono state comunque manifestazioni d’affetto virtuali che sono arrivate ai ragazzi”.
“Corsi? Non c’è solo lui, e comunque certe cose non spettano me bensì a chi si occupa dell’area tecnica. Vogliamo costruire una squadra all’altezza, con uno zoccolo duro, perché il prossimo campionato per me sarà di A2 più che di B”.
Sul mercato della Reggina: “Solo per i nomi ci sarebbe da spaventarsi! (ride, ndr) Poi però si gioca undici contro undici, e contano squadra e mister”.
Focus su Rivière: “Era svincolato ed è arrivato un po’ tardi, quindi non si è inserito da subito. Mi ha impressionato il fatto che abbia dei valori e delle capacità che ancora secondo me non ha dimostrato ancora del tutto: come tutti i ragazzi sensibili, l’abbiamo messo nelle condizioni migliori. Un po’ come è successo per Asencio… Ho uno staff di giovani che riescono a fare le cose semplici, ed anche le più difficili. Si è inserito quindi in maniera splendida, ora vedremo cosa sarà perché il suo obiettivo è di giocare in prima serie, magari in Francia dove ha i figli”.
“Gestione economica in virtù del Covid? Dovremo parlarne nelle prossime riunioni di Lega: se continua così la pandemia, il futuro del calcio sarà totalmente virtuale, tramite le televisioni. Chi trasmette poi, in base al numero degli spettatori, dovrà rendere conto di questo. Bisogna dare un sostegno economico o questo gioco rischia un tracollo: tra abbonamenti e cose varie, parliamo di cifre importantissimo che mancheranno. Questo discorso vale per la B ma anche per Serie A e C…”.
“Stiamo facendo finta di fare come gli anni passati, seppure la realtà sia totalmente diversa. Le programmazioni si fanno anche sulla base di certe criteri, e la presenza o meno di pubblico è una variante economica importante. Le libertà che avevamo prima oggi non ci sono: la vita di un calciatore sembra quasi quella di un monaco di clausura. Non se ne parla perché non vogliamo far pesare tutto, ma assicuro che si fanno sacrifici notevoli, sia da parte delle società che dei ragazzi”.