ESCLUSIVA PSB – Monza, Mota: “Siamo fortissimi, inevitabile ci siano pressioni. Puntiamo al vertice”
DANY MOTA MONZA – Spesso, nel calcio e nella vita, la strada non è costeggiata da fiori e serenità. Le circostanze, per onorare il dono conferito, dovrebbero accompagnare la realizzazione professionale dei propri sogni. Non è sempre così. Alle volte bisogna sgomitare maggiormente rispetto ai propri pari e urlare con decibel sproporzionati la propria presenza. […]
DANY MOTA MONZA – Spesso, nel calcio e nella vita, la strada non è costeggiata da fiori e serenità. Le circostanze, per onorare il dono conferito, dovrebbero accompagnare la realizzazione professionale dei propri sogni. Non è sempre così. Alle volte bisogna sgomitare maggiormente rispetto ai propri pari e urlare con decibel sproporzionati la propria presenza. Decibel che, nel caso del calcio, sono tecnici. Per emergere in determinati contesti bisogna essere tanto, troppo più forti rispetto alla media. Dany Mota viene dal Lussemburgo, Paese che non aiuta ad acquisire visibilità agli occhi dell’Europa calcistica. Lui è riuscito a innalzarsi e a dimostrare una superiorità che meritava più di una possibilità. Virtus Entella, Sassuolo, Juventus e ora Monza: il percorso procede a gonfie vele. Raggiunto in esclusiva dai nostri microfoni, queste le dichiarazioni dell’attaccante classe ’98.
Il tuo inserimento nel Monza, squadra e contesto, è stato rallentato a causa dei problemi socio-sanitari oramai noti. Passo dopo passo, stai prendendo confidenza con una realtà che guarda al presente e al futuro con grande ambizione: ti senti parte integrante del progetto?
“Tutti ci sentiamo parte del progetto. È chiaro che qualcuno giochi un po’ di più, qualcun altro un po’ di meno, ma siamo un gruppo forte dentro e fuori dal campo. Siamo molto uniti, indipendentemente da chi scende in campo”.
Un percorso, il tuo, piacevolmente atipico: hai esordito in un Paese che tradizionalmente non viene associato al calcio, per poi sgomitare per farti spazio in Italia, dove con dedizione e talento stai salendo la scalinata verso i vertici. Quanto ti ha fortificato il fatto di dover continuamente essere pronto a dimostrare le tue qualità per ottenere i successi che stai raccogliendo?
“È vero, vengo da un Paese che non è molto conosciuto per il calcio, ma anche questo può fare parte del percorso di un calciatore. Ad ogni modo, penso di aver già dimostrato qualcosa ma non ho intenzione di fermarmi, questo lo posso assicurare. Affronterò ogni allenamento e ogni partita con dedizione e voglia di crescere per arrivare il più lontano possibile”.
Le tue caratteristiche permettono di definirti senza alcun dubbio un attaccante completo, dato che possiedi mezzi tecnici e atletici in grado di incidere sia in area di rigore che fuori. Guardandoti giocare, la sensazione è che tu non prediliga vincoli posizionali ma preferisca avere la libertà di poter “annusare” la situazione e muoverti di conseguenza.
“Confermo, ho determinate qualità tecniche e atletiche che mi permettono di aiutare la squadra a vincere indipendentemente dal ruolo. Posso giocare a destra, sinistra, con un attaccante vicino oppure come riferimento offensivo, l’importante è contribuire ai successi del gruppo. Sono felice, voglio continuare a dare una mano al Monza”.
Si è detto e scritto tanto su questo Monza: come vivete le pressioni che pretendono di vedervi al vertice?
“Siamo una squadra fortissima, è normale che ci siano più pressioni rispetto alle altre società. Noi restiamo tranquilli, consapevoli delle nostre qualità e di dove possiamo e dobbiamo andare. Stiamo migliorando partita dopo partita, l’obiettivo è arrivare in alto. La pressione c’è ma non può influenzare il nostro gioco, i risultati arriveranno in maniera naturale date le qualità che abbiamo e il gruppo che siamo”.
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