Salernitana, Djuric: “Il nostro gioco ora è più diretto, possiamo puntare ai playoff. Sul caso Reggiana…”
DJURIC SALERNITANA – Milan Djuric, attaccante della Salernitana, è stato intervistato dal Corriere dello Sport: “L’episodio con Ranieri (il riferimento è all’ultima partita tra i campani e la SPAL dove l’attaccante bosniaco, al novantaduesimo, ha redarguito il difensore degli Estensi dopo che quest’ultimo aveva avvicinato Gyomber per dirgli qualcosa)? Gli ho detto che non si […]
DJURIC SALERNITANA – Milan Djuric, attaccante della Salernitana, è stato intervistato dal Corriere dello Sport: “L’episodio con Ranieri (il riferimento è all’ultima partita tra i campani e la SPAL dove l’attaccante bosniaco, al novantaduesimo, ha redarguito il difensore degli Estensi dopo che quest’ultimo aveva avvicinato Gyomber per dirgli qualcosa)? Gli ho detto che non si è comportato bene in estate, rinunciando a venire a Salerno. Due o tre messaggi di qualche pseudo tifoso non possono farti cambiare idea. In quel frangente della gara stava un po’ esagerando con delle proteste e allora gli ho ricordato, a nome di tutti i miei compagni, che avrebbe fatto meglio a non parlare. Se bisogna mettere la faccia per la Salernitana, io la metto.
Contro la SPAL è stata una serata storta. Ho avuto delle occasioni, ma non le ho sfruttate. Gli avversari hanno meritato di vincere, hanno messo in campo le loro qualità tecniche, noi siamo venuti meno sul piano agonistico. Quando affronti un avversario così è necessario metterci di più, come abbiamo sempre fatto. Non credo che la sosta forzata per la mancata disputa del match contro la Reggiana ci abbia danneggiato. Abbiamo lavorato duramente, eravamo arrabbiati per tutte le polemiche che ci sono state, ma non siamo riusciti ad esprimere quella rabbia sul campo. Tuttavia, chi guarda adesso la classifica, non conosce la Serie B. Io lo farò molto più in là.
Vicenda Reggiana? Mi dispiace per ciò che è successo ai loro calciatori. Sono situazioni difficili, che ormai possono capitare a tutti. Un calciatore vorrebbe sempre giocare e provare a vincere sul campo. Ma ci sono delle regole, che sono state stabilite dalle società e non da noi, e vanno rispettate. La mia mancata convocazione in Nazionale? Sapevo che non non mi avrebbero convocato. Lo staff tecnico della Bosnia ha fatto altre scelte, puntando su giovani che militano nel campionato bosniaco. Le due gare di Nations League sono molto difficili e hanno dato priorità al ringiovanimento della rosa. Io purtroppo ho trent’anni e sono rimasto a casa. Fa parte del gioco.
L’avvio di stagione della Salernitana? È stato ottimo. Ora aspettiamo come finirà questa storia della gara contro la Reggiana, ma il bilancio è molto buono. Il mister sfrutta molto i cinque cambi a disposizione perché vuole sempre undici calciatori al top della condizione. Per lui l’aspetto atletico è molto importante. Il nostro gioco ora è più diretto rispetto a quando c’era Ventura, cerchiamo di conquistare il pallone e di riportarlo subito in avanti. L’anno scorso avevamo una manovra più avvolgente. Ogni allenatore ha le proprie idee. La coppia con Tutino? Gennaro è un ottimo calciatore, penso che abbia un futuro importante se continua con questa voglia e intensità. Con lui mi sto trovando molto bene, ha qualità tecniche e umane, non si risparmia mai.
Come sto affrontando questo periodo complesso e difficile? Vivendo quasi alla giornata, perché lo scenario può cambiare ogni settimana. Bisogna prestare grande attenzione, anche la vita privata è condizionata, si ha sempre paura di uscire, di essere contagiati e poi di portare il virus in squadra. È una situazione brutta, il calcio è un’altra cosa. La paura è quella di portare il virus in famiglia, ergo grande attenzione anche qui. L’unica uscita l’abbiamo fatta andando sul castello di Arechi, da soli. Alice ha sette anni, fa didattica a distanza, io la seguo quando posso ma è mia moglie ad occuparsene. Ma chi lavora come fa? Poi c’è Cristian che ha da poco compiuto tre anni. Chiudere la scuola è stata una scelta affrettata, prima andavano chiuse altre cose.
Il calcio rischia di andare in crisi, i presidenti sono imprenditori e le entrate si sono ridotte drasticamente, soprattutto in B. Penso che se si continuerà così, ci saranno grossi problemi. La Salernitana protagonista di questo campionato? Il gruppo è composto da giocatori validi e ragazzi perbene, che sono umili e hanno voglia di fare. Le potenzialità per puntare ai playoff ci sono, vedremo. Ci sono tante incognite, ma cercheremo di rendere felici la società, i tifosi e naturalmente noi stessi“.