Empoli, Accardi: “Ci ha colpito il modo di interpretare il calcio di Dionisi. La miglior dote di Ricci? La maturità”
ACCARDI EMPOLI DIONISI RICCI – Pietro Accardi, direttore sportivo dell’Empoli, ha parlato a margine della trasmissione “Stadio Aperto”, in onda sulle frequenze di TMW Radio, toccando numerosissimi temi relativi all’ambiente azzurro: “Noi in questo momento stiamo vivendo un bel periodo: siamo contenti ma anche consapevoli di essere solo alla 7^ giornata. Ancora è molto presto, […]
ACCARDI EMPOLI DIONISI RICCI – Pietro Accardi, direttore sportivo dell’Empoli, ha parlato a margine della trasmissione “Stadio Aperto”, in onda sulle frequenze di TMW Radio, toccando numerosissimi temi relativi all’ambiente azzurro:
“Noi in questo momento stiamo vivendo un bel periodo: siamo contenti ma anche consapevoli di essere solo alla 7^ giornata. Ancora è molto presto, il campionato di Serie B è lungo e insidioso, quindi rimaniamo con i piedi ben piantati per terra, continuando a lavorare”.
“Cosa ci ha lasciato la scorsa stagione? Per quanto mi riguarda che non bisogna dare mai nulla per scontato. Eppure capita spesso che, quando si retrocede, si pensi che si debba risalire subito ma non è così: la Serie B è imprevedibile, e nello scorso campionato abbiamo cambiato quasi tutta la rosa, aggiungendo difficoltà rispetto ad altri che mantengono l’organico per provare subito a salire”.
“Dionisi lo seguivamo da tempo. A noi ha colpito molto il suo modo di interpretare il calcio, con idee ben chiare e definite: nella scelta abbiamo valutato questo aspetto, a prescindere dalla sua età e dalle sue esperienze. Ad oggi siamo contenti perché crediamo di avere un grande allenatore al timone”.
Su Zurkowski e Terzic: “Hanno qualità importanti. Anche loro devono crescere attraverso partite ed allenamenti: la Serie A, rispetto alla B, è molto più impegnativa. Penso, e mi auguro, che anche attraverso il lavoro qui un domani possano diventare dei titolari nella Fiorentina, perché sono calciatori loro…Oggi, per quanto ci riguarda, preferirei non parlare di Serie A. Abbiamo una squadra molto giovane, mi entusiasma vedere allenare ogni giorno questi ragazzi straordinari”.
“Olivieri ha approcciato in maniera molto umile. Marco è intelligente: essendo cresciuto con noi lo conoscevamo benissimo. Sicuramente il passaggio alla Juventus lo ha fatto maturare molto, ed oggi abbiamo ritrovato un ragazzo cresciuto, sì, ma che ha voglia di mettersi in discussione”.
Accardi spera nella rinascita di Matos: “Ce lo auguriamo. La realtà Empoli l’aveva seguito in più occasioni, e quest’anno c’è stata la possibilità di portarlo qui. Parlando con l’allenatore, avevamo bisogno di uno con le sue caratteristiche: duttile, col cambio passo per attaccare la profondità e abile nell’uno-contro-uno. Dobbiamo dire che si è presentato bene, con grande umiltà e voglia”.
Su Ricci, gioiellino ambito da mezza Serie A: “Ricci è un ragazzo che deve ancora crescere. Lo sta facendo, ma l’aspetto più determinante è la mentalità: al di là di tecnica e fisico, che tutti possono vedere, una maturità del genere in un ragazzo così giovane non è scontata. Quella pensiamo sia la sua migliore dote, il resto lo migliorerà sicuramente e lo potrà fare giocando nell’Empoli. Pensiamo di godercelo fino a giugno, poi da lì vedremo cosa succederà. Su di lui ci sono state tante richieste. Una è stata la Fiorentina, che poi però ha deciso di non andare avanti: abbiamo fatto tante chiacchiere, perché loro sono vigili sul mercato dei giovani, ed avevano inserito anche Ricci nella lista di prospetti. C’erano pure altre società, ma abbiamo deciso di non venderlo per lavorare sulla sua crescita”.
“Lo scouting da sempre è il fiore all’occhiello della società, e continua ad esserlo. Vogliamo costruirci i campioncini a casa. Tagli alle giovanili causa Covid? Dipende dalle realtà: ad Empoli non stiamo ragionando così. Come ogni società stiamo facendo sacrifici, perché è il paese intero che sta vivendo una situazione devastante. Cerchiamo comunque di ottimizzare più possibile investimenti e lavoro”.
Chiusura sull’attuale torneo cadetto: “Penso che sia il campionato più difficile degli ultimi dieci anni. Proprio perché ci sono tante squadre attrezzate che possono ambire a vincere”.