Monza, Di Gregorio: “Ho provato il Covid-19 sulla mia pelle. Porterò sempre Pordenone nel cuore”
DI GREGORIO MONZA PORDENONE – Michele Di Gregorio, estremo difensore del Monza, ha rilasciato un’intervista a Monza-News.it soffermandosi sulle difficoltà che lo hanno costretto a stare lontano dal campo in questo avvio di stagione (tra Covid e problemi fisici), sulla sfida contro il suo recente passato del Pordenone e sugli obiettivi personali e di squadra: […]
DI GREGORIO MONZA PORDENONE – Michele Di Gregorio, estremo difensore del Monza, ha rilasciato un’intervista a Monza-News.it soffermandosi sulle difficoltà che lo hanno costretto a stare lontano dal campo in questo avvio di stagione (tra Covid e problemi fisici), sulla sfida contro il suo recente passato del Pordenone e sugli obiettivi personali e di squadra:
‘Ho svolto il mio primo allenamento col gruppo dopo un mese tra situazione Covid e infiammazione alla spalla, quindi diciamo che sono rientrato e piano piano sto riprendendo: dovrei essere disponibile a partire dalla prossima partita. Io l’ho provato sulla mia pelle, per fortuna è passato perché sono stato colpito in forma lieve. Per altre persone, come tutti sappiamo, purtroppo non è stato così. È un virus, di conseguenza bisogna stare con l’attenzione molto alta, cercando di seguire le regole che ci vengono date. Posso solo fare un augurio alla città di Monza e alle persone che stanno subendo questo virus o che hanno familiari e persone care che stanno vivendo questa situazione molto difficile, di riprendersi il prima possibile. Posso stare loro vicino col pensiero e posso dire di rimanere sempre forti e di cercare di combattere. Lotteremo anche noi per la città e penso che la reazione della squadra si sia vista, reazione dovuta al fatto che questa è una situazione che noi per primi abbiamo vissuto sulla nostra pelle. Il gesto a fine partita della squadra era proprio una dedica ai tifosi e a tutta la città, che sta vivendo questo momento buio’.
Alla prossima incrocerà il suo passato, il Pordenone: ‘È un posto che porterò per sempre dentro di me… Ci siamo già andati in Coppa Italia ma purtroppo io ero out e quindi non ho avuto la possibilità di tornarci. Sicuramente è stata una piazza importante per me a livello sia professionale che umano, ho lasciato tanti amici ed è stata una bellissima esperienza, ma ora ci tornerò da avversario e l’unica cosa che conta sarà vincere’.
Focus sull’avvio di stagione dei biancorossi: ‘Penso che a livello di prestazione non sia stato un inizio brutto perché siamo sempre stati a livelli alti, è forse mancato solo un pizzico di fortuna e di cattiveria. Essendo noi un gruppo forte e unito siamo riusciti a tirare tutto fuori nelle partite dove abbiamo fatto 3 punti, come le ultime due. Secondo me, pur non essendo stato a Pordenone, il fatto di essere rimasti in 10 è ciò che ha fatto scattare qualcosa, perché da squadra che vuole imporre il proprio gioco ci siamo adattati e abbiamo giocato da squadra che vuol dimostrare cattiveria e temperamento. Le prestazioni con SPAL ed Empoli non sono mancate, perché ci vogliono due cose: livello tecnico e temperamento, che si sono visti proprio nelle partite contro Pordenone, Cittadella e Frosinone. Se c’è tutto ciò sono convinto che possiamo toglierci grandi soddisfazioni’.
‘Lamanna e Sommariva? Questa alternanza ha dimostrato che il livello- non solo dei portieri ma anche generale- è molto alto. Sia io che Lamanna siamo stati i primi ad essere contenti delle prestazioni di Sommariva, perché il nostro piccolo gruppo portieri si è già formato con una certa alchimia e un certo tipo di rapporto, anche extra-campo. È tornato Lamanna a giocare sabato col Frosinone e devo dire che ha fatto molto bene, ripeto, il livello è alto’.
‘Devo dire la verità, io sono arrivato e mi sono messo a disposizione, senza pretendere di giocare tutte le partite o di giocarne zero. Ho cercato di adattarmi alle richieste del preparatore dei portieri Righi e di mister Brocchi e del suo staff, cercando di dare sempre il meglio, come sono abituato a fare, e cercando di impegnarmi in allenamento. Poi le scelte, come è giusto che sia, le fa lo staff tecnico e noi da professionisti quali siamo dobbiamo sempre accettarle con un unico obiettivo: il gruppo e non il singolo’.