27 Novembre 2020

Lecce, l’importanza di remare tutti nella stessa direzione

LECCE – Il calcio è uno sport di squadra. Sarà forse un’asserzione banale per alcuni, ma il collettivo, nel mondo del pallone, diversamente dal golf o dal salto in lungo, è ciò che ti permette di ottenere risultati. Il Lecce è un esempio perfetto di squadra e di cosa voglia dire remare tutti nella stessa […]

LECCE – Il calcio è uno sport di squadra. Sarà forse un’asserzione banale per alcuni, ma il collettivo, nel mondo del pallone, diversamente dal golf o dal salto in lungo, è ciò che ti permette di ottenere risultati. Il Lecce è un esempio perfetto di squadra e di cosa voglia dire remare tutti nella stessa direzione. La retrocessione dell’anno scorso poteva tagliare le gambe a chiunque (qualche anno fa il Crotone crollò, salvo poi tornare in massima serie) e invece, i giallorossi, forti di una società in cui ogni tassello è al posto giusto, hanno trovato da subito il bandolo della matassa.

A fine mercato, non erano pochi i giocatori scontenti (Mancosu, Tachtsidis, Falco su tutti) e qualcuno è stato accontentato (Petriccione), ma nel giro di poche settimane, il presidente Sticchi Damiani e il direttore Pantaleo Corvino, spalleggiati da Corini, sono riusciti, grazie ad un mix di buon senso, carisma e intelligenza, a trasformare i musi lunghi in sorrisi, gli errori in giocate vincenti, e a riportare i “naufraghi” in balia delle onde, a bordo, sani e salvi.

Il perentorio 7 a 1 rifilato alla malcapitata Reggiana sta lì a testimoniare tutto ciò: quattro assist di grande fattura di Mancosu; geometrie, interdizione e piazzato perfetto all’angolino di Tachtsidis; dribbling e gol incorporato di Falco, subentrato nella ripresa. I rancori sono dunque già il passato, il presente si chiama Lecce! E la sfida di stasera al “Bentegodi”, contro l’ostico Chievo, casca a fagiolo per testare i riflessi dei salentini.