Balata sulla riforma del campionato: “L’attuale format è folle. Se ci sono tre promozioni devono esserci altrettante retrocessioni”
SERIE B BALATA RIFORMA – Intervenuto a margine della trasmissione “Tutti figli di Gallo”, in onda su Reggina Tv, Mauro Balata, presidente della Lega B, ha parlato a 360 gradi dei temi caldi relativi al campionato cadetto. Queste le sue dichiarazioni diffuse da StrettoWeb.com: LE 21 SQUADRE – “Ci son voluti 16 anni per fare questa […]
SERIE B BALATA RIFORMA – Intervenuto a margine della trasmissione “Tutti figli di Gallo”, in onda su Reggina Tv, Mauro Balata, presidente della Lega B, ha parlato a 360 gradi dei temi caldi relativi al campionato cadetto. Queste le sue dichiarazioni diffuse da StrettoWeb.com:
LE 21 SQUADRE – “Ci son voluti 16 anni per fare questa riforma, quella del ritorno a 20 squadre, anche perché sostenibile dal punto di vista del calendario. Non è però, sotto l’aspetto economico, un sistema simmetrico, digeribile e corretto. Noi vogliamo dare una spinta in avanti perché riteniamo che il format del nostro campionato sia folle, così come cambiare 7 società su 20 ogni anno. Se ci sono 3 promozioni è giusto che ci siano anche 3 retrocessioni”.
IL PIANO B IN CASO DI STOP PER COVID – “Questo piano B io lo sento citare continuamente, ma ancora non ho ben capito in cosa consista da parte chi lo propone. Noi abbiamo le idee chiare. Intanto incrociamo le dita e speriamo che non ci si debba arrivare, anche se siamo in una situazione sicuramente imprevedibile e in continua evoluzione. Sicuramente stiamo lavorando al nostro, di piano B, ma non è ancora concretizzato e non mi piace parlare di cose non ancora definite”.
STADI DI PROPRIETA’ – “In Italia siamo indietro rispetto, per esempio, all’Inghilterra? Ovviamente ci sono problemi di natura burocratica, legislativa ed economica. Ho visto tante progettualità con esigenze di investimenti sopportabili e sostenibili, esistono società che già hanno investito e che stanno investendo in termini di nuovo stadio o di miglioramento dello stesso. Servono però norme atte a tutelare tutto. A Reggio Calabria, ad esempio, c’è grande entusiasmo e passione, ma questo deve sempre coniugarsi e sposarsi con i sacrifici che fanno le proprietà. Non è facile gestire una società di calcio, troppe volte si fa il passo più lungo della gamba”.