Salernitana – Nonostante le critiche degli esteti, Castori fa sempre il suo
FOCUS CASTORI SALERNITANA – L’anno della Salernitana si è concluso con la disfatta di Monza (3-0), ma ciò non cancella quanto fatto di buono dai granata con l’avvento di Mister Fabrizio Castori, estremamente fruttifero, per ora, rispetto alla gestione Ventura. Come ha detto lo stesso tecnico dei campani nel post partita “il Monza ha giocatori […]
FOCUS CASTORI SALERNITANA – L’anno della Salernitana si è concluso con la disfatta di Monza (3-0), ma ciò non cancella quanto fatto di buono dai granata con l’avvento di Mister Fabrizio Castori, estremamente fruttifero, per ora, rispetto alla gestione Ventura. Come ha detto lo stesso tecnico dei campani nel post partita “il Monza ha giocatori che non c’entrano nulla con la Serie B”, e queste parole rendono merito alla superiorità di un avversario che, complice il sontuoso mercato condotto dall’ad Galliani e l’importantissimo budget messo a disposizione dal Presidente Berlusconi, si avvia a macinare chilometri.
Al di là della sconfitta, i numeri sono confortanti: la Salernitana ha 31 punti in classifica, è ancora prima a pari merito con l’Empoli ed ha il 5° attacco del campionato con 22 gol all’attivo e la 5a difesa con 16 gol subiti (di cui tre appunto nell’ultima gara). Sono molti gli esteti del bel calcio a cui piace ridimensionare in modo drastico le ambizioni di questa squadra, estremizzando il concetto di gioco “castoriano” alle classiche e abusate diciture “catenaccio e contropiede all’italiana”. Si tratta forse di connotati relativi ad un calcio appartenente ad un’epoca ormai passata. Ad oggi l’organizzazione tattica ha la precedenza su tutto. Il Verona di Juric in A insegna. La vittoria ottenuta dai campani sul Venezia, rivelazione di questo primo scorcio di stagione, sta lì a dimostrarlo: difesa rocciosa e molto affiatata, con Gyomber, Aya e Mantovani a mettere in ombra gli attaccanti lagunari, Forte in primis. Belec dà sicurezza. Davanti poi il materiale c’è ed è di assoluta qualità, elemento indispensabile per poter orchestrare azioni d’attacco vincenti: Casasola, Anderson, Tutino sono le frecce principali della faretra, cui è possibile aggiungere la possanza di Djuric, l’interdizione di Di Tacchio e la corsa di Capezzi.
Castori, nonostante i tanti esoneri in carriera e le critiche ricevute, è riuscito anche ad ottenere risultati importanti. Non possono cadere nel dimenticatoio le storiche imprese col Carpi, condotto in Serie A nel 2015 e alla finale (andata e ritorno) play-off persa col Benevento nel 2017; o la marcia trionfale dell’anno scorso col Trapani, raccolto al penultimo posto con 13 punti in classifica e portato con 33 punti in 22 gare (media da 1,5 a gara) alla salvezza diretta, senza spareggi. Solo la penalizzazione di 2 punti, per ritardo nei pagamenti da parte della società, ha condannato i siciliani alla retrocessione in C.
Sarebbe, dunque, intellettualmente onesto, al netto di simpatie e antipatie (nei confronti di Lotito, fattore multiproprietà, aereo Lazio etc…), riconoscere i meriti della Salernitana che partiva, sulla carta, per un campionato di “medio-basso profilo” e si ritrova a lottare con le migliori. Come sempre, sarà il campo ad emettere il verdetto finale.