18 Giugno 2017

REWIND – BRESCIA, UNA SALVEZZA BELLA E SOFFERTA

Arcari fra i pali, Calabresi, Romagna e Blanchard difensori, Untersee e Coly esterni, Bisoli e Pinzi mediani, Crociata trequartista, Caracciolo e Torregrossa davanti. Il Brescia della vittoria sul Trapani. Così in campo dal primo minuto. La squadra che si è assicurata la salvezza all’ultima giornata, sbrigando nella sostanza la pratica in una ventina di minuti, […]

Arcari fra i pali, Calabresi, Romagna e Blanchard difensori, Untersee e Coly esterni, Bisoli e Pinzi mediani, Crociata trequartista, Caracciolo e Torregrossa davanti. Il Brescia della vittoria sul Trapani. Così in campo dal primo minuto. La squadra che si è assicurata la salvezza all’ultima giornata, sbrigando nella sostanza la pratica in una ventina di minuti, appartiene già al passato. Svanita in un istante, non esiste più. Basterebbe questo  a spiegare la travagliata stagione delle Rondinelle, costrette a rincorrere l’obiettivo minimo fin dall’inizio della stagione. Panchina affidata all’ex Milan Cristian Brocchi, che gira la boa al 13esimo posto con 27 punti e l’imbattibilità interna conservata. L’inizio del girone di ritorno è un autentico disastro. Brocchi viene sollevato dal suo incarico con la squadra terz’ultima e la panchina viene affidata al redivivo Gigi Cagni, con l’arduo compito di portare la squadra lombarda alla salvezza. Salvezza che arriva per l’appunto all’ultima giornata, in casa contro il Trapani, per 2-1. Le Rondinelle durante la stagione hanno sofferto sopratutto l’assenza di un’idea di gioco, di un sistema collaudato che potesse permettere alla squadra di sopperire a qualche carenza tecnica sopratutto nella zona centrale del campo, come testimonia il saldo negativo tra gol realizzati e gol subiti alla fine della stagione. Al momento l’unico giocatore sicuro al cento per cento di restare a Brescia con un ruolo consistente è sempre lui, il solito bomber, il simbolo e capitano. Andrea Caracciolo. Decisivo quando conta, con numeri da cannoniere che nella storia biancazzurra non hanno eguali (160 gol fra A e B, 166 contando la coppa Italia). Caracciolo ci sarà ancora, nella speranza di continuare a fare centro come contro il Trapani. La conferma dell’Airone è un ritorno al futuro. Il Brescia che verrà simile un po’ a quello che era. Per il resto, molti punti di domanda e qualche partenza assodata. Fra i pali Arcari ha un contratto e potrebbe ripartire da dodicesimo. Si attende il rientro di Minelli, tormentato dai guai fisici nell’ultimo periodo. Da valutare eventuali offerte per lui. In difesa c’è un’opzione per parlare con la Juventus di Romagna, che però a vent’anni (li compirà venerdì) è pronto per la Serie A. Da capire cosa sarà di Calabresi (prestito finito), mentre Blanchard appartiene al Carpi. Si confida nel recupero di Somma. Untersee appartiene alla Juventus, Coly pare destinato allo Sporting Braga. Fontanesi è del Sassuolo. Prce è in prestito biennale dalla Lazio e potrebbe restare. Così come Nicola Lancini: l’altro Lancini, Edoardo, può tornare da Novara. A centrocampo Bisoli è vicino al Cagliari, Martinelli torna a Genova, sponda Sampdoria, mentre Pinzi ha un anno di contratto: parlerà con la dirigenza, certezze non ce ne sono. Ndoj, grande promessa e cocente delusione, ha comunque qualità stuzzicanti e può finire al Bologna. Mauri è in scadenza, Crociata è del Milan come Modic (non si è visto mai), Sbrissa è del Sassuolo. Sono del Brescia Dall’Oglio e Mangraviti. E l’attacco? Bonazzoli è della Sampdoria, Torregrossa del Verona, Camara dell’Inter. Vassallo è in prestito biennale dal Bologna. Può rimanere Ferrante. Oltre a Caracciolo, ovviamente. Tutto questo condito dall’addio di Gigi Cagni, osannato dalla curva nel post gara contro il Trapani. La squadra è stata affidata a Roberto Boscaglia, già tecnico delle Rondinelle due anni fa, che portò la squadra all’11esimo posto, ad un passo dal sogno play off.