Il Venezia gioca, il Pordenone vince: 2-0 al “Teghil” nel segno di Perisan e Diaw
PORDENONE VENEZIA CRONACA – Allo stadio “Teghil” di Lignano Sabbiadoro va in scena Pordenone-Venezia, sfida valida per il 18° turno di Serie B. A contrapporsi sono due squadre valide e ambiziose, che si sono contraddistinte in questa prima fase di campionato per una spiccata attitudine al pareggio. I ramarri vogliono dare continuità ai due successi […]
PORDENONE VENEZIA CRONACA – Allo stadio “Teghil” di Lignano Sabbiadoro va in scena Pordenone-Venezia, sfida valida per il 18° turno di Serie B. A contrapporsi sono due squadre valide e ambiziose, che si sono contraddistinte in questa prima fase di campionato per una spiccata attitudine al pareggio. I ramarri vogliono dare continuità ai due successi consecutivi prima della sosta, mentre i lagunari cercano i 3 punti che mancano da 5 partite.
Nei primi 15 minuti di gara non si registrano palle gol ma il match risulta più che godibile. Dopo poco a prendere le redini del possesso palla e quindi del campo è la formazione ospite, mentre i neroverdi restano maggiormente guardinghi predisponendosi a offendere con le transizioni rapide. Al 24′ gli arancioneroverdi sono obbligati a effettuare il primo cambio perché Vacca dopo uno scontro ginocchio contro ginocchio con Ciurria non riesce a rialzarsi ed è costretto a lasciare il campo in barella. Al suo posto entra Taugourdeau. Al 28′ arriva la prima occasione della partita ed è davvero clamorosa: cross da corner proprio del play francese, sponda sul primo palo di Ceccaroni e semi-girata in allungo di Forte nell’area piccola su cui Perisan di riflesso riesce a opporsi. Al 34′ a passare in vantaggio è la squadra di Attilio Tesser su calcio di rigore procurato e trasformato da Davide Diaw, a segno per la sesta gara consecutiva. L’attaccante ex Cittadella sfrutta una disattenzione di Lezzerini che riceve palla e non fa in tempo a proteggerla sulla sua pressione finendo per stenderlo. Dagli 11 metri la punta spiazza il portiere mirando l’angolo basso a destra. Al minuto 44 è ancora lo Squalo a sfiorare la rete del pari: cross di un ispiratissimo Mazzocchi dalla trequarti, sul primo palo il numero 11 svetta di testa e trova una traiettoria arcuata su cui Perisan nulla avrebbe potuto: la palla, però, termina di poco a lato del palo. L’ultima possibilità per gli uomini di Paolo Zanetti arriva nell’ultimo dei 4 minuti di recupero: Taugourdeau si coordina di controbalzo dal limite e calcia verso la porta la sfera respinta dalla difesa avversaria, il tentativo risulta però troppo centrale.
La ripresa comincia con un cambio tra le fila del Pordenone: Berra rileva Vogliacco. Al 52′ entra già il neo-acquisto arancioneroverde Sebastiano Esposito al posto di un centrocampista come Crnigoj. Subito dopo Perisan compie un’altra prodezza togliendo dallo specchio il colpo di testa di Johnsen. Sempre al 53′ Magnino sostituisce Mallamo appena ammonito. Passa un altro minuto e Chrzanowski deve sventare nei pressi della linea un tentativo di gol olimpico (direttamente da corner) di Taugourdeau. Col passare dei minuti il predominio del Venezia si trasforma in un autentico assedio. La compagine veneta esprime un gioco davvero brillante ed efficace e anche davanti alla porta difetta più di fortuna che di precisione. Al 65′ Diawlascia il campo assieme a un altro leader tecnico come Calò, a loro subentrano Butic e Misuraca. Al 76′ i padroni di casa raddoppiano con Ciurria, che sfrutta un altro errore di Lezzerini che prima sbaglia il rinvio e serve Zammarini, poi quando il 33 apre per il Fante si fa sorprendere con troppa facilità dalla sua conclusione deviata. Al 78′ triplo cambio per i lagunari: fuori Molinaro, Johnsen e Fiordilino, dentro St. Clair, Bjarkason e Di Mariano. All’83’ ancora Perisan si oppone a un gran tentativo dalla distanza proprio di Di Mariano alzando la sfera sopra la traversa con la mano di richiamo. Al minuto 88 Butic ci prova con una conclusione da fuori su cui stavolta Lezzerini fa buona guardia. All’89’ Rossetti rileva uno stremato Ciurria.
Il forcing finale disperato del Venezia non conduce al gol. Nonostante un incontro ben disputato gli arancioneroverdi pagano la poca incisività in zona gol e si arrendono a un Pordenone tutt’altro che brillante ma estremamente cinico.