Cittadella, Baldini: “Quando ho saputo dell’interessamento del club non ci ho pensato due volte e ho accettato subito”
Il neo centrocampista granata Enrico Baldini, ha parlato al magazine ufficiale del Cittadella. Queste le parole del classe ’96 Cosa ti ha spinto a scegliere Cittadella? Appena il mio procuratore mi ha informato dell’interessamento del Cittadella non ci ho pensato due volte e ho accettato subito, nonostante avessi altre richieste. In passato ho giocato diverse volte […]
Il neo centrocampista granata Enrico Baldini, ha parlato al magazine ufficiale del Cittadella. Queste le parole del classe ’96
Cosa ti ha spinto a scegliere Cittadella? Appena il mio procuratore mi ha informato dell’interessamento del Cittadella non ci ho pensato due volte e ho accettato subito, nonostante avessi altre richieste. In passato ho giocato diverse volte contro i granata e ho sempre avuto un’ottima impressione di questo club. Già in questi primi giorni ho avuto modo di vedere che la società è seria e organizzata e rappresenta un esempio unico nel nostro calcio. Credo che questa sia stata la scelta migliore per il mio percorso e spero di poter dare un grande contributo alla squadra nei prossimi mesi.
Come ti descriveresti ai tifosi del Citta che ancora non ti conoscono? Fin da piccolo la mia famiglia mi ha insegnato principi sani come umiltà e rispetto verso gli altri. Io cerco sempre di essere un ragazzo semplice e “normale” prima che un calciatore. I tifosi non vedranno mai scenate o espulsioni sciocche da parte mia in campo. Il calcio è sempre stata la mia passione da quando avevo tre anni e avere la palla tra i piedi è la cosa che mi dà più gioia in assoluto. Mi piace divertirmi con il pallone, cercare giocate estrose e particolari e magari fare anche qualche gol, che è sempre un’emozione indescrivibile e unica. Giocare a calcio è la cosa che mi diverte di più e spero di far divertire i tifosi con questa maglia addosso.
Dando uno sguardo alla tua carriera, spiccano gli anni nelle giovanili dell’Inter. Com’è stato crescere in uno dei settori giovanili più importanti d’Italia? All’Inter ho trascorso cinque anni tra Allievi nazionali, Primavera e qualche ritiro con la prima squadra. Non è stato facile andare via di casa a soli 15 anni, ma era l’unica scelta che avevo se volevo continuare a rincorrere il mio sogno di diventare calciatore. Nella formazione Primavera ho giocato con molti compagni fortissimi, come Dimarco, Bonazzoli e Radu e non a caso siamo riusciti a vincere una Coppa Italia e un torneo di Viareggio. In quello spogliatoio mi sono trovato benissimo e anche quando sono stato aggregato alla prima squadra mi sono sentito parte del gruppo. Icardi era sicuramente il più forte, ma il giocatore che più mi piaceva era Kovacic: aveva un cambio di passo devastante e una tecnica mostruosa e con lui dialogavo molto bene in campo. Crescere in un ambiente come quello mi ha permesso di essere ciò che sono oggi.
Con Pro Vercelli e Ascoli hai mosso i primi passi in Serie B.
Quali sono le tue sensazioni ora che ci torni con la maglia del Citta? Con la Pro Vercelli ho fatto il vero salto tra i professionisti, ma è stato molto difficile affrontare quella stagione, anche perché non ho trovato molto spazio. Non è stato facile essere catapultato in Serie B di punto in bianco. Con l’Ascoli, invece, ho trovato molta più continuità e mi sono sentito più a mio agio nella categoria. Adesso che ho la possibilità di tornare in Serie B con il Citta mi sento un altro giocatore. L’anno e mezzo passato in Serie C con il Fano a lottare per non retrocedere mi ha insegnato a combattere e mi ha fatto maturare. Ora ho un’altra testa e un’altra consapevolezza e voglio sfruttare al meglio questa possibilità che mi è stata data. Sono molto motivato e carico per questo finale di stagione.
Sei reduce dall’esperienza positiva con il Fano in Serie C, che ti ha permesso di conquistare la chiamata del Citta. Quali sono i tuoi obiettivi personali per questa seconda metà di stagione? Arrivare qui a gennaio non è semplice, perché la squadra è già molto forte e ben rodata. In queste prime settimane dovrò avere pazienza e lavorare con serenità e sempre con il sorriso, come faccio da sempre. Questa esperienza è quello che cercavo. Adesso ho tanta voglia di mettermi in gioco e di sfruttare le occasioni che mi darà il mister con l’obiettivo di continuare la mia crescita e di aiutare la squadra fino alla fine.
Contro il Venezia c’è stata la tua prima convocazione. Qual è stato il primo impatto con la squadra e con Venturato?
Già dal primo giorno mi sono sentito parte del gruppo, che è molto affiatato. Credo che se ci troviamo nella parte alta della classifica gran parte del merito debba andare alla coesione e alla forza del gruppo. Nello spogliatoio si ride e si scherza e c’è una bellissima atmosfera che poi ti aiuta a rendere al meglio anche in campo, quando c’è da tornare serie concentrati. Qui si lavora con il sorriso ed essendo molto socievole non ho avuto problemi a inserirmi nel gruppo. Laprima convocazione non era affatto scontata e il mister sa che sono a completa disposizione della squadra.
Dove pensi possa arrivare il Citta quest’anno? Negli ultimi anni la squadra si è avvicinata sempre di più al traguardo della Serie A e il girone di andata di quest’anno fa ben sperare. Sappiamo che la strada è ancora lunga e che non possiamo fare pronostici. Dobbiamo affrontare una partita alla volta, vincendone il più possibile e sperando di rimanere sempre a ridosso delle prime posizioni. La Serie B è un campionato imprevedibile e noi dovremo essere bravi ad affrontare ogni partita con la giusta cattiveria.