ESCLUSIVA PSB – Vergani: “Investitori stranieri, piano con le valutazioni. Sulla prossima cadetteria…”
La nuova Serie B sta nascendo, tra operazioni in entrata ed uscita delle ventidue compagini che lotteranno per i rispettivi obiettivi stagionali. Un campionato che si preannuncia altamente competitivo, grazie agli arrivi (alcuni desiderati dalle rispettive tifoserie, altri no per evidenti ragioni) da Serie A e Lega Pro (Serie C). Di questo ed altro parliamo […]
La nuova Serie B sta nascendo, tra operazioni in entrata ed uscita delle ventidue compagini che lotteranno per i rispettivi obiettivi stagionali. Un campionato che si preannuncia altamente competitivo, grazie agli arrivi (alcuni desiderati dalle rispettive tifoserie, altri no per evidenti ragioni) da Serie A e Lega Pro (Serie C). Di questo ed altro parliamo con l’esperto di mercato e procuratore Filippo Vergani, intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni.
Il Parma si candida ad essere la regina del mercato, con l’imminente passaggio al gruppo cinese Desports.
“Quest’ingresso in società è sicuramente importante, però sono del parere che prima di sbilanciarsi bisogna sempre attendere e vedere quali siano le effettive intenzioni di questi investitori stranieri che arrivano in Italia, perché il loro obiettivo primario è quello di fare business e quindi bisogna vedere se nella realtà dove subentrano ci sono le concrete possibilità di mettere in atto i loro piani economici. Questo è un discorso generale, che va oltre il Parma, club che a mio avviso al di là di ogni discorso economico sarà protagonista in sede di mercato anche grazie al proprio blasone e la sua storia. I Ducali si sono già mossi con operazioni molto intelligenti, prendendo ad esempio elementi dalla Serie D grazie alle conoscenze di Faggiano, che ritengo molto preparato“.
Nella prossima stagione, con compagini come i Ducali, il Venezia, il Palermo oppure l’Empoli, pare che ci sarà meno possibilità di “favole” come quella della SPAL nell’annata appena terminata. Sei d’accordo, almeno sulla carta?
“Sulla carta sì, sono d’accordo, perché ci sono realtà importanti e ritengo la Serie B della prossima stagione altamente competitiva. Bisogna però dire che, alla luce degli ultimi campionati, le squadre più quotate non hanno mai avuto vita facile, in quanto la cadetteria è un torneo molto lungo dove contano diversi fattori che danno vita spesso a stagioni incerte, difficili da decifrare, dove la sorpresa è dietro l’angolo e quindi non mi sento di escludere a priori la possibilità di vedere delle favole calcistiche anche nella prossima annata. Sicuramente, organici e possibilità alla mano, compagini neopromosse come Venezia, Parma e Foggia hanno le carte in regola per fare un campionato molto competitivo“.
Gli investitori stranieri stanno negli ultimi anni arrivando nel nostro calcio, soprattutto in Serie A. Credi che un loro ingresso in compagini di Serie B sia possibile nel prossimo futuro per rilanciare il prodotto? Abbiamo l’esempio calzante della Championship inglese, tra i primi campionati al mondo per fatturato.
“Come ti dicevo prima, gli stranieri se vengono in Italia lo fanno per fare business che, alle volte, va oltre il calcio. Basta vedere il Venezia, dove si parlava anche di aeroporto nuovo. Credo che in termini di prodotto calcio la Serie B interessi meno della Championship da te citata, ma mai dire mai perché qualcosina pare si stia sbloccando quindi attendiamo i prossimi risvolti futuri“.
Nella Serie B dell’oramai passata stagione abbiamo avuto modo di ammirare talenti come Orsolini, Favilli, Ciciretti, Meret, tutti destinati a giocarsi le proprie carte in Serie A. Li ritieni tutti pronti oppure qualcuno soffrirà maggiormente il passaggio nella massima serie?
“Secondo me tra Lega Pro e Serie B non c’è tutta questa differenza, soprattutto per le compagini di terza divisione che puntano alla promozione. Discorso diverso tra la cadetteria e la Serie A, dove c’è un abisso. Mi hai fatto dei nomi di elementi dalla grande prospettiva, che in Serie A possono ben figurare nonostante magari debbano completarsi sotto alcuni punti di vista, anche e soprattutto a causa della loro giovane età. Difficile dire da adesso se potranno far bene o male, perché bisogna vedere in che contesti vengono proiettati“.
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