Serie B, weekend terribile per la classe arbitrale: impazzano le polemiche per le sviste dei direttori di gara
SERIE B POLEMICHE CLASSE ARBITRALE – I resoconti degli errori della classe arbitrale stanno diventando una costante di questa stagione di Serie B. Si ripetono di giornata in giornata situazioni che di opinabile hanno ben poco, sviste talmente palesi da rendere quasi superfluo il concetto e il ruolo della moviola. In un calcio sempre più tecnologico, l’idea […]
SERIE B POLEMICHE CLASSE ARBITRALE – I resoconti degli errori della classe arbitrale stanno diventando una costante di questa stagione di Serie B. Si ripetono di giornata in giornata situazioni che di opinabile hanno ben poco, sviste talmente palesi da rendere quasi superfluo il concetto e il ruolo della moviola. In un calcio sempre più tecnologico, l’idea di proseguire fino al termine della regular season senza VAR inficia il livello di una competizione che sul campo sta esprimendo valori notevoli. Il 25° turno del campionato cadetto ci consegna una sfilza di episodi pesanti e quasi sempre decisivi che è impossibile non segnalare.
Due doverose premesse prima di procedere all’elenco:
- Non è un attacco ai direttori di gara, umani e quindi fallibili e anche comprensibilmente disorientati (in seguito alla riunificazione necessaria ma monca di CAN A e CAN B) dal costante passaggio da partite in cui possono avvalersi dell’ausilio del VAR ad altre nelle quali si trovano a prendere decisioni in autonomia e solitudine.
- Non ci arroghiamo il ruolo di moviolisti, ma ci limitiamo a palesare una serie di eventi su cui il giudizio non può che essere oggettivo data la nitidezza degli errori. Qualche dinamica più dubbia potrebbe essere sfuggita alla nostra analisi.
Classe arbitrale al centro delle polemiche: gli errori più evidenti del 25° turno di Serie B
Le gare di sabato alle 14 sono segnate da diverse topiche, la più clamorosa e decisiva si verifica a Pescara. Il guardalinee Avalos non rileva il netto fuorigioco di Busellato nel momento in cui Machin calcia dalla distanza e, col benestare del sig. Robilotta, convalida il gol del centrocampista che regala il pareggio contro il Lecce in extremis ai biancazzurri.
Piuttosto impattante sul match anche la decisione del sig. Maggioni che al 40′ del primo tempo di Pordenone-Ascoli non estrae il secondo giallo nei riguardi del ramarro Chrzanowski. Il terzino sinistro, già ammonito, abbatte Pucino fermando una transizione della compagine bianconera. L’espulsione decisamente solare avrebbe certamente. modificato il senso della gara.
Meno significativo per l’andamento del match ma altrettanto grave come errore è quello commesso dall’assistente Annaloro in SPAL-Reggina. Il gol del 3-0 di Rivas è viziato da un’evidente posizione di fuorigioco del calciatore nel momento in cui Montalto spizza la sfera di testa.
Inutile negare, però, che il punto più basso di giornata si sia raggiunto durante il match delle 16 tra Monza e Cittadella. L’assistente Di Monte (già protagonista in negativo in Cosenza-SPAL) annulla un gol a Beretta a fine primo tempo rilevando un off-side del tutto inesistente. Data la visuale del sig. Ros è impossibile ritenerlo esente da responsabilità. La prospettiva era nitida per entrambi i componenti della terna. Proprio nel recupero del primo tempo si verifica un ulteriore episodio che desta molte perplessità: Ogunseye scavalca Bellusci in area con un sombrero tagliandolo fuori e si appresta a puntare Pirola con la prospettiva di calciare verso la porta da pochi metri, l’arbitro fischia fallo per una presunta sbracciata sul difensore ex Palermo. Andando a rivedere più e più volte l’accaduto si nota che il tocco, se c’è, è leggerissimo e afferente a una dinamica del tutto legale tra difendente e attaccante. L’avversario, inoltre, è già in caduta e superato.
Se tre indizi fanno una prova, quattro sono difficilmente controvertibili. Il VAR è uno strumento indispensabile per garantire la credibilità della Serie B e aumentare di conseguenza l’appeal del torneo.