ESCLUSIVA PSB – Novellino: “Corini e Zanetti aiutavano l’allenatore. Il Venezia è straordinario”
Mezzo secolo con il calcio come faro. Walter Novellino ha vissuto esperienze notevoli sia da calciatore che da allenatore, ed è ai nostri microfoni che ha commentato, in esclusiva, alcuni tra i temi più attuali in questa Serie B. Mister, una delle squadre che ha segnato il suo percorso da allenatore sta regalando grande calcio […]
Mezzo secolo con il calcio come faro. Walter Novellino ha vissuto esperienze notevoli sia da calciatore che da allenatore, ed è ai nostri microfoni che ha commentato, in esclusiva, alcuni tra i temi più attuali in questa Serie B.
Mister, una delle squadre che ha segnato il suo percorso da allenatore sta regalando grande calcio in Serie B: che opinione ha del Venezia?
“Sono straordinari. Si vede la mano di tutti: società, allenatore, direttore sportivo, perché sono arrivati calciatori importanti per il tipo di gioco di Zanetti. Devo fare i complimenti a Paolo per il 4-3-1-2 che diventa 4-2-3-1. È una squadra che mi entusiasma, ritengo che lotterà per un traguardo importante”.
Ha allenato Paolo Zanetti ai tempi del Torino. Si aspettava un simile percorso per l’attuale tecnico dei lagunari?
“I centrocampisti di solito fanno un percorso notevole. Paolo era disciplinato, attento e pro-allenatore: non andava mai contro il tecnico, anzi forniva suggerimenti. Era già allenatore, insomma”.
Nel suo Torino, uno dei compagni di squadra di Paolo Zanetti era Eugenio Corini, ora tecnico del Lecce. Le va di commentare, anche in questo caso, l’operato di un suo ex calciatore?
“Corini e Zanetti erano uomini, prima che calciatori, che aiutavano l’allenatore. Nei momenti di difficoltà erano quelli che proponevano di andare a cena per stare insieme. Ho sempre instaurato un grandissimo rapporto con la squadra, perché per me coinvolgere tutti è fondamentale. Eugenio ha fatto un grandissimo lavoro a Brescia, ora sta facendo bene con il Lecce, inoltre il campionato è ancora lungo. Sono felice sia per lui che per Paolo, perché hanno plasmato un tipo di gioco che ora sta trovando ampia diffusione in Serie B ed è un calcio che a me piace tantissimo”.
Questa Serie B sta mostrando tante proposte tattiche interessanti, sia nelle zone alte di classifica che tra le compagini che lottano per non retrocedere: sta notando un’evoluzione in tal senso?
“Sicuramente la cadetteria sta cambiando. Gli allenatori stanno proponendo il trequartista, spesso giocano con il 4-3-1-2, senza dimenticare i terzini molto alti. Questo è un calcio che a me piace, come detto poc’anzi, anche se noto tanti gol subiti come conseguenza di questo approccio. Sono filosofie che apprezzo ma, allo stesso tempo, la penso un po’ diversamente, faccio un esempio: quando la palla è nella zona del terzino destro, che è molto alto, il mio terzino viene molto dentro al campo, così da fare il centrocampista. Sono situazioni di gioco che l’Empoli propone bene, così come il Venezia e la Reggiana che, però, lascia a desiderare in fase di non possesso. La qualità alla fine fa la differenza, è fondamentale”.
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