Brescia, il consiglio di Petruzzi: “Palle inattive pericolose, serve più concentrazione”
PETRUZZI BRESCIA – C’è un problema relativo ai gol subiti da calcio piazzato nel Brescia? Fabio Petruzzi, ex difensore delle Rondinelle con 124 presenze e 5 gol tra il 2000 e il 2004, ne ha parlato ai microfoni di BresciaOggi. Questa la sua analisi: “Quando si marca a zona si deve prestare un’attenzione particolare alla palle […]
PETRUZZI BRESCIA – C’è un problema relativo ai gol subiti da calcio piazzato nel Brescia? Fabio Petruzzi, ex difensore delle Rondinelle con 124 presenze e 5 gol tra il 2000 e il 2004, ne ha parlato ai microfoni di BresciaOggi. Questa la sua analisi:
“Quando si marca a zona si deve prestare un’attenzione particolare alla palle inattive. Analizzando il gol subito a Salerno l’errore è di Bisoli, che in marcatura si è fatto rubare il tempo da Bogdan. In questi casi il difensore non deve
mai essere preso controtempo, ma anzi, cercare di andare incontro al pallone per evitare guai peggiori. Tante partite
si risolvono su palla inattiva. Si dovrebbe studiare la miglior marcatura possibile per i giocatori avversari maggiormente pericolosi. E il lavoro settimanale sviluppato in allenamento per limitare le occasioni degli avversari è basilare. Si deve insistere molto su questo ed è importante che la squadra segua i dettami del tecnico. Perché bisogna ricordarsi che la partita è lo specchio fedele di quanto viene fatto durante gli allenamenti. E dell’intensità messa durante le varie sessioni di lavoro. Noi all’epoca avevamo in panchina un maestro come Mazzone. Ricordo solo che una volta dovevamo affrontare Bonazzoli. Entrò nello spogliatoio, prese Bilica e gli disse: ‘Fabio, tu oggi fai una partita a parte. Ti prendi Bonazzoli e non lo devi lasciare mai, per nessuno motivo’. Avevamo la possibilità di rivedere più volte le nostre performance tramite i dati e i dvd che ci forniva Bacconi. Con Mazzone analizzavamo i movimenti e a turno diceva ‘tu devi fare così o avresti dovuto muoverti in questo modo’. In Serie A e B è più facile curare questo aspetto. Io allenando, per ora, tra i dilettanti, non ho ancora queste possibilità”.