Palermo. AAA…rispetto cercasi!
Lo scorso 30 giugno, si è conclusa la farsa relativa al closing per il passaggio di proprietà del Palermo. Trattativa portata avanti per più di tre mesi per cercare di cambiare tutto ma ottenendo il risultato di non cambiare nulla. Tre mesi di chiacchere, false speranze vendute ai tifosi rosanero e di crescente confusione in […]
Lo scorso 30 giugno, si è conclusa la farsa relativa al closing per il passaggio di proprietà del Palermo. Trattativa portata avanti per più di tre mesi per cercare di cambiare tutto ma ottenendo il risultato di non cambiare nulla. Tre mesi di chiacchere, false speranze vendute ai tifosi rosanero e di crescente confusione in seno alla società di Viale del Fante.
Quello che è successo tra Zamparini e Baccaglini, in realtà, non lo sappiamo. Non lo sapremo mai con chiarezza. Perché negli ultimi anni la parola chiarezza, non è più di casa a Palermo. Perché a regnare è il caos, in tutto e per tutto. Palermo, e il Palermo, sicuramente devono molto a Zamparini. Non è da dimenticare infatti che prese la squadra rosanero appena rinata dal fallimento, e con investimenti, idee ed entusiasmo, l’ha riportata in serie A. Dopo più di trent’anni. Successivamente ci sono stati ottimi campionati disputati nella massima serie con il raggiungimento anche dell’Europa League e, addirittura, sfiorando anche il sogno Champions nel 2010.
La gente di Palermo ha potuto prima ammirare e tifare giocatori come Amauri, Toni, Pastore, Cavani, Dybala e poi li ha dovuti veder partire, a malincuore. Ma, i palermitani, non si sono mai scomposti. Intelligenti a comprendere che il Palermo, per un giovane giocatore, non può essere altro che una rampa di lancio. Non è un punto di arrivo. I palermitani, non si scomponevano perché in cuor proprio pensavano, speravano, che nonostante ogni anno si dovesse perdere il giocatore più forte della rosa, Zamparini avrebbe avuto sempre liquidità fresca da poter investire. Per poter costruire un Palermo sempre competitivo, sempre più forte. La piazza palermitana non chiedeva altro che un progetto che potesse crescere col passare degli anni, passando anche da queste cessioni eccellenti.
Ma Zamparini, con scelte affrettate e talvolta azzardate, si è bruciato tutto il credito e tutta la credibilità che aveva con i tifosi rosanero. Allenatori cambiati come se fossero rasoi usa e getta, campagne acquisti non all’altezza, spendendo nemmeno un quinto di quanto incassato dalle cessioni sopra citate, e solo da quelle, direttori sportivi, procuratori e consulenti che entrano ed escono dalla società come se si trattasse di un albergo, due campio0nati indegni, di cui uno salvato miracolosamente e l’ultimo culminato con la retrocessione, e poi Paul Baccaglini.
Sembra che sia stanco Zamparini. Dice che sta cercando nuovi acquirenti, dice che però vuole le giuste garanzie, perché, lui, vuole il bene del Palermo. Si è parlato di fondi arabi, cinesi e americani. Poi è arrivato Baccaglini. Unica vera trattiva con l’ex “Iena”. Sembrava dovesse essere solo una formalità, sembrava fosse arrivato il salvatore della patria. Colui che si fece tatuare lo scudetto del Palermo lì, dove c’è il cuore. Colui che voleva portare nuovo entusiasmo oltre che nuovi capitali. Mesi, quelli della trattiva Zamparini-Baccaglini, passati tra incertezza assoluta. Tra dichiarazioni lasciate per mezzo stampa o social che volevano dire tanto ma, che in realtà, non dicevano nulla. Tante “supercazzole”, per rimanere in tema “Iene”, che alimentavano sempre più le paure e la rabbia della piazza siciliana. Per poi arrivare al 30 giugno con un “bel” nulla di fatto. Baccaglini fuori, offerta insoddisfacente. Zamparini rimane al timone seppur, a dir suo, cercando sempre nuovi capitali.
Ora, tra lo scetticismo generale, il Palermo deve preparare la prossima stagione. Stagione che per forza di cose lo dovrà vedere protagonista per la promozione diretta in A per non rivelarsi fallimentare. Si riparte da Lupo (ds) e da Tedino (allenatore). Scelte pericolose, soprattutto per una piazza che non può aspettare, che in B deve vincere. Il rischio maggiore è che Tedino, per lui questa è l’occasione più importante della sua carriera finora, possa alla fine risultare la “vittima sacrificale”. il rischio è che se il Palermo parte male in campionato ci siano subito dei ribaltoni in panchina, bruciando la carriera di Tedino e mettendo a repentaglio la stabilità di uno spogliatoio che dovrà già essere ricostruito da zero dati i nuovi arrivi e i problemi già esistenti lo scorso anno. Film già visto tante, troppe volte a Palermo.
Deve stare attento Zamparini quest’anno però. Probabilmente, quella che comincerà, sarà la serie B più bella, difficile e competitiva degli ultimi anni. Bisogna fare una campagna acquisti all’altezza del Palermo. Si deve progettare una squadra pronta a vincere, subito. Necessita ridare credibilità alla squadra e fiducia all’ambiente. Bisogna che si cominci a capire che la riconoscenza per una persona non può essere incondizionata. La gente di Palermo c’è sempre stata. La gente di Palermo non ha picchiato giocatori, bruciato auto dei dirigenti o fatto invasioni di campo facendosi consegnare le maglie. I palermitani hanno contestato, fischiato e disertato gli spalti. Stanchi, delusi e probabilmente anche un po’ disinnamorati da chi li ha prima portati verso il paradiso e ora, sempre più rapidamente, li sta rispendendo verso il baratro. Sempre più “incazzati” ma mai irrispettosi.
Che continui pure a cercare nuove forze finanziarie Zamparini. Ma nel contempo che continui, o meglio che riprenda, a lavorare con entusiasmo e tanta forza per Palermo e i palermitani. Perché chi ama davvero il Palermo; non ha lo scudetto tatuato sul petto all’altezza del cuore; i palermitani, il Palermo, ce l’hanno davvero dentro il cuore. Loro, che non ricavano nemmeno un euro ma che al massimo ce ne mettono di tasca propria per seguire i loro beniamini, davvero vogliono il bene del Palermo. Palermo e i palermitani meritano e necessitano RISPETTO.