Lecce, Corini: “Salernitana battuta con autorevolezza, adesso dipende solo da noi”
CORINI LECCE SALERNITANA AUTOREVOLEZZA – Mister Eugenio Corini ha commentato in conferenza stampa il successo del suo Lecce fondamentale in chiave promozione contro la Salernitana. Queste le sue parole, riprese da CalcioLecce.it: “Sapevamo che oggi era complicata. Mi è piaciuta la personalità e l’autorevolezza della gara, siamo stati lucidi anche quando il gol non arrivava nella prima frazione. Nel secondo tempo abbiamo […]
CORINI LECCE SALERNITANA AUTOREVOLEZZA – Mister Eugenio Corini ha commentato in conferenza stampa il successo del suo Lecce fondamentale in chiave promozione contro la Salernitana.
Queste le sue parole, riprese da CalcioLecce.it:
“Sapevamo che oggi era complicata. Mi è piaciuta la personalità e l’autorevolezza della gara, siamo stati lucidi anche quando il gol non arrivava nella prima frazione. Nel secondo tempo abbiamo perso un po’ di ordine nel primo quarto d’ora mentre loro attaccavano ma dall’occasione di Coda, con l’espulsione di Bogdan, abbiamo fatto bene chiudendo la gara sino alla ricerca del terzo gol.
Lucioni è un giocatore che ogni allenatore vorrebbe. Interpreta per personalità e carisma il ruolo, porta i ragazzi a migliorarsi quotidianamente. Lo apprezzo tanto e mi piace che oggi sottolineate la sua prestazioni. I centrali sono impegnati tanto dal punto di vista cognitivo, sono molto sollecitati soprattutto sulle preventive e sono stati attenti fino alla fine. Anche Dermaku ha fatto bene negli ultimi minuti.
Era importante vincere. Siamo avanti di 4 punti sulla Salernitana essendo anche in vantaggio con loro. Abbiamo preso altri due punti dalla terza ma c’è tanto lavoro da fare. Ci sono 21 punti a disposizione e può succedere di tutto. Maggio? Vi racconto un aneddoto. Mi ha detto ‘mister è sempre emozionante scendere in campo’. Ciò vi fa capire le motivazioni che ha questo ragazzo, che si costruisce la possibilità di far bene in ogni partite. E dire che parliamo di un ragazzo che ha giocato tante partite in A, vestendo anche la maglia della Nazionale In Italia ci sono pochi laterali che fanno tre gol.
Se vi ricordate, prima della partita col Monza dissi che dovevamo avere un equilibrio per essere vincenti. Davanti proponevamo calcio e i dati certificavano questo. Abbiamo lavorato e sul campo ci siamo rinforzati grazie anche al direttore. A gennaio abbiamo fatto un mercato importantissimo. Ho sentito una squadra partecipe in tutto. Le prestazioni facevano intravedere una crescita costante, ma anche nel momento critico venivamo da prestazioni importanti. Nei momenti difficili si possono sempre prendere le due strade: lavorare o pensare che sia colpa di qualcuno. Abbiamo messo qualcosa in più, oggi siamo nel pieno della promozione diretta. Dipende solo da noi. Ora lo posso dire.
Devo essere sincero, la squadra mi trasmetteva qualcosa di importante, lo percepivo dal loro lavoro. Non erano euforici, ma consapevoli. Quando si è maturi in tal senso, si è avanti di un pezzo. Bisogna mantenere lucidità e capacità. Si nota dall’attenzione dei difensori ad esempio su un rinvio dal fondo. Se penso al Lecce della prima parte di campionato, ora vedo crescita. L’osso va tenuto in bocca, sappiamo la strada. La squadra non mi ha sorpreso, c’è consapevolezza di quello che possiamo fare.
Se vediamo la nostra rosa, abbiamo giocato tutti, e non spezzoni. Ognuno ha avuto le sue chance. Ho il dovere di perseguire il mio obiettivo, essendo onesto con la mia società e con i calciatori, ma facendo sempre le mie scelte. Faccio quello che sento e anche se qualche volta starò sulle scatole a dei giocatori per delle mancate scelte. E’ questo che crea alchimia, sento vicinanza con tutte le parti e credo che qui si siano costruite delle basi solide per andare avanti.
Le scelte quando non andavamo bene? Il rispetto si conquista se si è onesti. Scelgo sempre per cosa credo, per la mia idea di calcio. Alla lunga ciò paga, nel breve sì ci possono essere problemi ma le scelte di campo sono dell’allenatore, che ricordiamolo è quello che incassa se le cose non vanno bene. Io devo mettere in campo la squadra che sento in base alla partita e alla strategia. I miei giocatori lo riconoscono e ciò crea equilibrio. Ho tanta speranza, nella mia vita non do mai nulla per scontato e cerco di trasferire ciò ai miei calciatori. Sento fiero nel sentire un rapporto solido anche con calciatori che con me non hanno giocato tantissimo.”