SPAL, Valoti: “Rastelli ci ha stimolato a dare qualcosa in più. Galliani? Mi ha portato lui al Milan e a gennaio ha cercato di prendermi al Monza”
VALOTI SPAL – Mattia Valoti, figlio d’arte, è il vero trascinatore della Spal: dopo gli attaccanti è l’unico centrocampista in doppia cifra. Ecco la sua intervista alla Gazzetta dello Sport: «Ha festeggiato? No, anche se fa piacere. Meglio pensare a finire il campionato in un altro modo. Per un centrocampista è un ottimo traguardo. Ho […]
VALOTI SPAL – Mattia Valoti, figlio d’arte, è il vero trascinatore della Spal: dopo gli attaccanti è l’unico centrocampista in doppia cifra. Ecco la sua intervista alla Gazzetta dello Sport:
«Ha festeggiato? No, anche se fa piacere. Meglio pensare a finire il campionato in un altro modo. Per un centrocampista è un ottimo traguardo. Ho fatto tutti i ruoli, anche il terzino. A Ferrara con Semplici avevo lavorato per diventare mezzala, ma questo ruolo di trequartista mi piace: posso muovermi negli spazi e cercare il gol e, se mancano gli attaccanti, faccio la seconda punta. Mio padre? Era più mediano, più difensivo. Mi ha trasmesso la voglia di migliorare, soprattutto quando dalla Primavera sono passato ai grandi. Diceva che solo con il sacrificio potevo farcela. Certo, lui dopo l’allenamento tornava a casa e si allenava ancora, io non sono a quel livello… Università? Sono iscritto su E-campus, facoltà Sport and Football Management: mi piacerebbe restare nel calcio, intanto studio. Sul fratellino Alessandro. Alla Spal è diventato mascotte: è rimasto nel cuore di tutti il nostro abbraccio dopo il gol alla Fiorentina che però la Var mi ha annullato».
«Cosa ha imparato da bambino seguendo suo padre nelle squadre in giro per l’Italia? Sono nato a Vicenza perché giocava lì. Ricordo l’entusiasmo per quelle esperienze, con amici e scuole nuove, e poi giocavo nelle squadre di papà. Ricordo Crotone, Martina Franca dove mi sono rotto un polso, poi Verona, Piacenza, Lucca, Palermo, Cosenza… Dopo le medie mi sono stabilito a Bergamo. E dall’AlbinoLeffe è andato al Milan: che cosa ricorda? Ho qualche rimpianto: Allegri mi ha portato in prima squadra ma ho avuto diversi infortuni. L’anno scorso quando ho affrontato Ibra gli ho chiesto se si ricordava e mi ha detto di sì: mi piacerebbe sfidarlo ancora. Quest’anno contro il Monza ha ritrovato Galliani… Mi aveva preso lui al Milan e quest’anno dopo la partita mi ha fatto i complimenti, è stato un rimpianto per entrambi. Ha anche cercato di prendermi a gennaio, mi ha fatto piacere».
«Serie A? Le difficoltà ci hanno rallentato ma ora ci siamo compattati. La vittoria di Lecce ha detto che siamo in un bel momento. Marino-Rastelli? Eravamo partiti bene, con le 6 vittorie di fila. Poi non siamo riusciti a superare il momento difficile: Marino aveva dato tutto, ma non è bastato. Rastelli ha trasmesso grande voglia di aiutarci, ci ha stimolato a dare qualcosa in più e c’è riuscito. Lei era tra quelli che dopo la retrocessione sperava di restare in un’altra squadra di A… E’ logico, il desiderio di tutti è quello, siamo realisti. Col mercato aperto qualche voce ci ha condizionato, però abbiamo capito che dovevamo tanto a questa società, e che era giusto ripartire da qui. Vorrà dire che in A ci torneremo su campo».