Reggina, Baroni: “Playoff? Siamo convinti di potercela fare, ma non possiamo sbagliare”
BARONI REGGINA – Marco Baroni, tecnico della Reggina, è il protagonista di un’intervista apparsa sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport“: “La sosta? Eravamo in fiducia, l’importante sarà ripartire come avevamo finito. Da quando siamo arrivati la media è da playoff, con questo passo saremmo stati a 57 punti, quindi dentro. Ci proviamo, non abbiamo […]
BARONI REGGINA – Marco Baroni, tecnico della Reggina, è il protagonista di un’intervista apparsa sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport“: “La sosta? Eravamo in fiducia, l’importante sarà ripartire come avevamo finito. Da quando siamo arrivati la media è da playoff, con questo passo saremmo stati a 57 punti, quindi dentro. Ci proviamo, non abbiamo margini di errore e non è impossibile.
Come gestire tredici giorni di stop improvviso e un maggio infernale? Abbiamo scelto di lavorare sodo, almeno nella prima settimana. Ci sono due positivi nel gruppo squadra (non giocatori, ndr), quindi abbiamo deciso di lavorare a gruppi. Poi non ci saranno tempi di recupero lunghi, quindi riempiamo il serbatoio adesso. Siamo diventati squadra, trovato equilibrio e compattezza. Non abbiamo un goleador ma tutti sono coinvolti per segnare, questa è stata la vittoria. Subentrare in corsa? Non è facile invertire le rotte. Ma se trovi un gruppo che ha voglia di tirarsi fuori dai problemi e segue le idee dell’allenatore, allora è più facile farcela. E io ho trovato un gruppo molto ricettivo.
È complicato quest’anno, ci sono molte squadre forti: dall’inizio erano tante che potevano ambire alla promozione. E i valori sono stati costanti. La nostra scalata è partita dal sudore e dal sacrificio, tutto il gruppo è stato coinvolto. Il rammarico è quello del pubblico: se questa squadra avesse avuto i tifosi allo stadio in un momento così, avremmo avuto qualche punto in più. Come si è evoluta la categoria al mio sesto anno di Serie B? È sempre complicata e nei 90’ non c’è la differenza di valori che c‘è in A. Però la B deve diventare sempre più il campionato che valorizza i giovani per la A: questa categoria è un passaggio fondamentale.
Questa Reggina la mia gioia più grande dopo il Benevento in A? Se andiamo ai playoff sì. E siamo convinti di potercela fare, perché finora ce la siamo giocata alla pari con tutti. Come mi ripresento allo Zini dopo l’esperienza con la Cremonese? Nel miomodo di pensare non ho rivincite da prendermi, anzi: io faccio sempre autocritica. Ho voluto fortemente una situazione difficile come era quella della Reggina e ora dopo questa crescita ci attende il momento più importante.
La penultima a Lecce (squadra che Baroni portò in A da giocatore, era il 1988, ndr)? Sarebbe bello poter festeggiare entrambi, ma non credo che sarà possibile. Il Lecce è stato costruito per tornare in A, con individualità importanti, e so quanto calore ci sia in questa piazza, che mi ha dato tanto: ero sceso in B dalla Roma, sono risalito in A col Lecce e sono e andato a Napoli a vincere lo scudetto con Maradona. L’ultima contro il Frosinone di mio figlio? Quella potrebbe essere la giornata decisiva. E ho un bel ricordo di quel club. Riccardo sta lavorando per rientrare e spero ci possa essere: a 6 mesi dall’infortunio ha avuto l’ok, magari sarà in panchina. Loro sono forti, ma la B è proprio questa: se non azzecchi la stagione, poi rischi tanto“.