Il d.s. Pagni sul Cosenza: “Non sono stato contattato. Al club auguro la salvezza”
PAGNI COSENZA SALVEZZA – Danilo Pagni, direttore sportivo, il quale nei giorni scorsi è stato accostato al Cosenza, è intervenuto ai microfoni di TifoCosenza WebTV. Queste le sue parole: “Ho avuto sempre un debole fortissimo per Cosenza. Avevo un bel rapporto con il presidente Pagliuso e quando ero un giovanissimo direttore sportivo del Castrovillari presi Occhiuzzi e […]
PAGNI COSENZA SALVEZZA – Danilo Pagni, direttore sportivo, il quale nei giorni scorsi è stato accostato al Cosenza, è intervenuto ai microfoni di TifoCosenza WebTV.
Queste le sue parole: “Ho avuto sempre un debole fortissimo per Cosenza. Avevo un bel rapporto con il presidente Pagliuso e quando ero un giovanissimo direttore sportivo del Castrovillari presi Occhiuzzi e il compianto Gigi Marulla e altri. Devo essere sincero: non sono stato contattato in maniera né diretta né indiretta. Auguro al Cosenza che si possa salvare e secondo me può salvarsi. Mi fa piacere l’effetto domino che ha avuto la notizia ma, ripeto, non sono stato contattato. Ovviamente ribadisco che la piazza mi piace da matti. Conosco bene il Cosenza. Mirko Carretta lo avevo pescato dal Matera e portato al Chievo. Sciaudone lo avevo preso a Taranto dall’Interregionale. Negli ultimi anni queste piazze calde sono un po’ alla camomilla, in altri tempi c’era molta più pressione. L’anno scorso si è sfatata la matematica. Secondo me il Cosenza si deve isolare e penare a fare l’en plein. Poi quello che può succedere sugli altri campi, non deve interessare. Bisogna far sentire protezione e amore. Una retrocessione difficilmente si cancella ma qualora il Cosenza andasse in C e la società non avesse quella grinta per il rilancio e la voglia di mettere qualche tassello strutturale, a esempio un mini centro sportivo, è lì che mi preoccupo. La salvezza passa dai piedi dei calciatori, ma se dovesse andare male, cosa che non mi auguro, lì bisogna avere la forza di reagire. Il Cosenza deve guardare i segni del destino: è andato in C e poi, a dicembre terzultimo, è salito in Serie B. È una società che ha una buona stella, vedi anche la salvezza miracolosa. Non bisogna spendere i soldi della Cremonese o del Monza, si può fare calcio anche come fanno Cittadella e Pordenone. Ciclicamente si può costruire una buona squadra, vedo troppo pessimismo attorno alla proprietà“.
FONTE: tifocosenza.it