Perugia, Angella: “Lo scorso anno mi cercò il Pescara ma non me la sentii di andare da chi ci aveva fatto retrocedere”
ANGELLA PERUGIA PROMOZIONE – Gabriele Angella, difensore e capitano del Perugia, ha rilasciato un’intervista a Calciomercato.com a margine della quale è tornato a parlare anche della promozione in cadetteria ottenuta dal Grifo. Una liberazione, dopo l’amara retrocessione della passata stagione, conclusasi con la sconfitta ai calci di rigore nel playout contro il Pescara: “Se abbiamo […]
ANGELLA PERUGIA PROMOZIONE – Gabriele Angella, difensore e capitano del Perugia, ha rilasciato un’intervista a Calciomercato.com a margine della quale è tornato a parlare anche della promozione in cadetteria ottenuta dal Grifo. Una liberazione, dopo l’amara retrocessione della passata stagione, conclusasi con la sconfitta ai calci di rigore nel playout contro il Pescara:
“Se abbiamo festeggiato? In realtà non tantissimo, perché siamo tornati da Salò a mezzanotte e per via del coprifuoco non c’era nessuno. Era un po’ triste come situazione, ma ci rifaremo appena potremo”.
Sul match che ha rappresentato la svolta per la promozione: “La partita con la Triestina, nella quale abbiamo vinto 2-1 dopo essere stati sotto fino all’86’. Sembrava fosse tutto finito, ma quel giorno abbiano dato un segnale forte. Quando si ribaltano partite così c’è sempre un lieto fine”.
Su Caserta: “Veramente forte. Un allenatore che sa gestire molto bene il gruppo e lavora tanto. E’ pignolo in senso buono, sono sicuro che avrà un grande futuro davanti a sé. Un difetto è difficile trovarlo: io sono un calciatore, ho una visione del calcio diversa dalla sua che lo vive da allenatore. Però posso dire che è un allenatore al quale è servita la gavetta e piano piano salirà di categoria”.
Sulla decisione di rimanere a Perugia nonostante la retrocessione: “E’ stata una scelta di cuore, perché la retrocessione è stata una bella botta. Io sono arrivato con l’obiettivo di salire in Serie A, sono stato tanto tempo fuori a causa di un infortunio che non mi ha permesso di dare il mio contributo al 100%. Per questo non mi sentivo bene con me stesso, poi mi sono sentito comunque responsabile perché nel girone di ritorno ho giocato anch’io. E così ho deciso di rimanere per riportare il Perugia dove meritava, nonostante avessi avuto qualche richiesta. Il mister ha avuto un impatto importante nella mia scelta”.
Sui club che lo avevano cercato: “Il Pescara. Ma non me la sono sentita di andare nel club che ci aveva fatto retrocedere”.
Sulla fascia da capitano: “E’ una grande responsabilità e al tempo stesso un’emozione forte. Il capitano è quello che porta la fascia, poi però ci sono altri 5/6 giocatori con i quali deve confrontarsi per trascinare tutto il gruppo. Penso a compagni d’esperienza come Rosi, Burrai, Melchiorri e Falzerano, per esempio. Ma anche i giovani hanno dato il loro contributo, voglio fare un applauso alla società perché ha fatto un grande lavoro”.