Cremonese, Pecchia: “Bisogna mantenere un gruppo solido che ci permetta di affrontare il campionato”
PECCHIA CREMONESE – L’allenatore grigiorosso, dopo un mese e mezzo ha parlato in conferenza stampa della situazione attuale della rosa e degli obiettivi della prossima stagione. Queste le sue parole secondo quanto riporta cuoregrigiorosso.com: “Non siamo partiti subito fuori sede, ma sin dal primo giorno abbiamo iniziato a lavorare. Ho ritrovato praticamente tutti in buone condizioni. Tenendo […]
PECCHIA CREMONESE – L’allenatore grigiorosso, dopo un mese e mezzo ha parlato in conferenza stampa della situazione attuale della rosa e degli obiettivi della prossima stagione. Queste le sue parole secondo quanto riporta cuoregrigiorosso.com: “Non siamo partiti subito fuori sede, ma sin dal primo giorno abbiamo iniziato a lavorare. Ho ritrovato praticamente tutti in buone condizioni. Tenendo conto del nostro programma abbiamo già iniziato a lavorare, i vecchi era già lo conoscono mentre ai nuovi servirà tempo per adattarsi». La società ha messo a disposizione del mister un gruppo già numeroso: «Sono contento del lavoro del club, abbiamo potuto riportare qui giocatori che c’erano già, gli obiettivi che ci siamo prefissati sono stati raggiunti. Sono contento e chiaramente abbiamo ancora tanto da lavorare e chiaramente il mercato è ancora lungo. Obiettivo da raggiungere? La squadra dev’essere riconoscibile, avere una propria identità e lavorare su quanto fatto nella seconda parte della scorsa stagione. Stiamo gettando le basi, i nuovi arrivati ci daranno tanto per energia e qualità». Avendo davanti diverse settimane di lavoro, Pecchia potrà analizzare al meglio la rosa: «Servirà tempo per vedere di cosa ha bisogno la squadra e come si integreranno le qualità dei nuovi giocatori. Ci aspetta un momento di valutazione per capire come abbiamo operato sul mercato e come si sta formando la rosa. Ci sono i numeri per dare un senso agli allenamenti, era uno dei miei obiettivi. Lavorare con una base concreta in giorni in cui non c’è la pressione pre gara permette di conoscersi meglio e concentrarsi su altri aspetti. I primi acquisti stagionali? Okoli ha una struttura e fisicità importanti, spero possa darci di più sulle palle inattive che dobbiamo sfruttare molto di più rispetto allo scorso anno. Collodel è un giocatore patrimonio del club e porta dosi di entusiasmo ed energia, così come è stato con Nardi e Valeri. Zanimacchia abbina qualità e quantità, può ricoprire tutti i ruoli della trequarti e mi auguro possa essere più decisivo sotto porta perché ne ha le capacità. Sulla fascia chiedo tanti sforzi e ci servono ricambi di qualità. Vido? Giocatore di qualità a cui abbina una buona dose di forza. Credo che Luca sia in grado di giocare come punta o trequartista, per me è un giocatore abbastanza definito. Lo voglio molto più vicino alla porta, che sappia rifinire e concludere, giocherà il più centralmente possibile. Migliorarsi è sempre possibile, anche a prescindere dall’aggiunta di uno o più elementi. Adesso possiamo lavorare con attenzione sugli inserimenti dei quattro ragazzi nuovi capire di cosa ha bisogno la squadra per poi fare tutte le valutazioni del caso. L’importante è mantenere alta la cultura del lavoro, le scelte verranno fatte tenendo solo esclusivamente di questo: mantenere un gruppo solido che ci permetta di affrontare il campionato. Bisogna tenere in squadra solo chi vuole starci fortemente, al di là dell’impiego che ha. Le valutazioni che faremo saranno sia in entrata che in uscita, ma lo stesso vale per altre società. Tra me e il club il contatto è chiaro e diretto, prenderemo in considerazione altri obiettivi. Amichevoli? Negli anni mi sono reso conto che sono partite che mi davano troppo poco. Preferisco le partite tra di noi, in cui il confronto è alto e c’è concorrenza». In questi primi giorni di lavoro Pecchia non sta facendo svolgere ai grigiorossi doppie sedute di allenamento: «Abbiamo impostato la preparazione in maniera tradizionale, con una serie di microcicli. Domani faremo una partita fra di noi che ci permetterà di avere più contatto con la palla. Quello che cambia in queste settimane non è il carico, ma l’intensità e il tempo in campo. L’abbiamo provato già due anni fa a Torino nel post lockdown e ha funzionato. Quando saremo su faremo doppi allenamenti mirati, il più possibile con la palla. Le vere partite allenanti sono quelle contro squadre di Serie B e Serie A, più se ne fanno più la squadra si può abituare al ritmo del campionato. Atteggiamento? Mi piace pensare all’Italia, che a volte dominava le gare con un atteggiamento aggressivo ma che ha anche saputo soffrire e tenere il campo per poi tornare a fare il suo gioco. In un campionato lungo come la Serie B serve avere questo tipo di identità e le capacità di gestire i momenti di difficoltà. Bisognerà lavorare su questo. Ovviamente è impensabile pensare di poter mantenere per 40 partite un ritmo del genere, ma dev’essere un nostro obiettivo. Mi auguro di riavere gli stadi pieni per avere la capacità di essere aggressivi davanti ai nostri tifosi, anche se servirà la stessa mentalità negli altri campi».