Spal, Viviani: “Clotet è diverso dai tecnici italiani, ci fa lavorare quasi sempre con la palla”

SPAL VIVIANI CLOTET – Federico Viviani, ventinovenne regista in forza alla Spal, dopo i tanti infortuni spera di potersi riprendere tutto ciò che ha fin qui perso, sia a livello personale che di collettivo. Queste – raccolte da La Gazzetta dello Sport – sono le sue parole:

“Ho passato due anni di guai, dal 2019 al 2021. Ho subito uno strappo al flessore e poi una lombosciatalgia che mi hanno tenuto ai box per troppo tempo. Pensare che fino a qualche anno fa non avevo mai avuto un infortunio. Poi il ritorno a Ferrara e la positività al Covid, 42 giorni di isolamento. Poi un altro strappo muscolare. Rastelli è stato colui che mi ha rilanciato. Mi ha detto che se fossi stato bene, sarei stato il titolare. Ho ripagato la sua fiducia con i due assist contro Lecce e Chievo. Mi dispiace se ne sia andato. Il periodo alla Roma è stato fantastico, Luis Enrique, che mi diede fiducia in Europa League, non lo dimenticherò mai. Poi girai in prestito. Altra esperienza positiva fu al Bologna, con Bigon che mi volle fortemente. Lì si respirava aria di calcio. Giocai anche bene, peccato per la retrocessione. Fare previsioni adesso riguardo il nuovo campionato è complicato. Vediamo il cambio di proprietà cosa porterà e attendiamo che la rosa venga completata. Lo scorso anno saremmo dovuti risalire subito, ma abbiamo avuto troppi problemi. Vogliamo che i nostri tifosi tornino a divertirsi. Clotet è molto diverso dai tecnici italiani. Ci fa lavorare quasi sempre con la palla. Tanta intensità palla al piede e poca corsa. Ci sono tante favorite per la vittoria finale: Monza, Reggina, Pisa, Vicenza, Lecce e Brescia. Attenzione anche alle retrocesse dalla Serie A.“