Vicenza, Diaw: “Di Carlo trasmette il suo entusiasmo ai calciatori, è un valore aggiunto. Sulla Serie A…”
DIAW VICENZA DI CARLO – Davide Diaw, neo attaccante del Vicenza e colpo da novanta dell’ambiziosissimo mercato biancorosso, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport raccontandosi a 360 gradi ed esponendo le ragioni che lo hanno spinto a sposare la causa berica: “Quando sono arrivato a Vicenza ho pensato sarebbe stato impossibile […]
DIAW VICENZA DI CARLO – Davide Diaw, neo attaccante del Vicenza e colpo da novanta dell’ambiziosissimo mercato biancorosso, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport raccontandosi a 360 gradi ed esponendo le ragioni che lo hanno spinto a sposare la causa berica:
“Quando sono arrivato a Vicenza ho pensato sarebbe stato impossibile dire di no a questo club. Non so cosa non abbia funzionato a Monza, c’erano tante aspettative su di me ma nel calcio può capitare, è uno sport fatto di momenti. Se sia stata anche una questione tattica? Potrebbe essere, preferisco giocare accanto ad un’altra punta che abbia compiti opposti ai miei: io attacco la profondità, lui gira dietro. Ma non credo che a Monza il problema sia stato quello. E’ andata, inutile tornarci sopra”
Di Carlo si affida al 4-3-1-2 o al 4-4-2: “Non sono venuto qui per una questione di moduli, ho accettato per altri motivi. E’ una piazza storica e una società con grandi idee. Il mister è stato una bandiera del club e questo conta molto perché è un valore aggiunto. Fin dal primo momento mi ha fatto capire quanto tenga a questa squadra riuscendo a trasmettere il suo entusiasmo ai calciatori”
“La Serie A qui manca da tanti anni, troppi. La città merita di più, vive di calcio, i tifosi sono appassionati. Spero di ritrovarli allo stadio perché non ho mai giocato in una squadra con un pubblico importante”
“La finale playoff persa nel 2019 fa ancora male, perché avevamo vinto 2-0 all’andata e per 20 minuti siamo stati promossi”
“Come mi immagino la Serie A? Molto diversa: più qualità, corsa ed organizzazione, meno intensità rispetto alla B. Non so se la merito, vorrei dimostrare di poterci giocare”
“Proia? E’ un amico, ci ho giocato assieme a Cittadella. E’ un rinforzo importante”
“Siamo una buona squadra, si può alzare l’asticella, come conferma l’amichevole contro il Cagliari di oggi. Ma nessuno può dire di essere favorito prima dell’inizio: il Parma o le neopromosse o altre squadre”
“Il mio modello è Lukaku per lo strapotere fisico e la sua capacità di tenere palla”.
“Chi vincerà la classifica marcatori? Direi Coda, può ripetersi anche se i suoi 22 goal l’anno scorso non sono bastati al Lecce”
“Non sono mai stato in Senegal. Da ragazzo rimandavo sempre mentre oggi tra mia figlia ed il Covid viene difficile. Ma ci andrò. Se mi convocasse la Nazionale senegalese chiederei subito il passaporto, ma non la vedo facile. E’ una squadra forte ha giocatori come Keita Balde e Sarr. Il livello è più alto rispetto alle altre africane”
Chiusura sul tema razzismo: “In D sentivo frasi terribili ma ho sempre cercato di distinguere tra quello che uno può dire in un momento di nervosismo ed il razzismo vero e proprio”