Parma, Buffon: “Il Mondiale mi serve per continuare a parare e sognare. Monza squadra da battere, occhio alla sorpresa Frosinone”
BUFFON PARMA MONDIALE – Intervenuto sulle colonne de La Gazzetta dello Sport Gianluigi Buffon, estremo difensore del Parma, ha parlato del prossimo torneo cadetto ma anche del motivo per il quale ha deciso di continuare a calcare il rettangolo verde nonostante la carta d’identità segni “43” al numero delle candeline già spente: il Mondiale 2022 […]
BUFFON PARMA MONDIALE – Intervenuto sulle colonne de La Gazzetta dello Sport Gianluigi Buffon, estremo difensore del Parma, ha parlato del prossimo torneo cadetto ma anche del motivo per il quale ha deciso di continuare a calcare il rettangolo verde nonostante la carta d’identità segni “43” al numero delle candeline già spente: il Mondiale 2022 in Qatar.
«Dall’ultimo Juve-Parma. Dopo la partita di Torino, mi sono fermato a chiacchierare qualche minuto con il presidente Krause e mi ha chiesto: “Verresti a giocare al Parma?” In genere, per una forma di discrezione, uno non osa chiedere una cosa simile. E invece a lui è partita la domanda… Mi è piaciuta la cosa, perché ho intuito una visione. E poi era un americano. Nell’immaginario comune, l’America è sogno. Quello cercavo: qualcuno che mi facesse sognare attraverso una visione. Credo che il Monza sarà la squadra da battere. Insieme a noi. E poi, naturalmente, le retrocesse: Benevento, Crotone… E mi aspetto la sorpresa Frosinone, perché credo molto nella bravura di Fabio Grosso».
“Continuo perché ho un sogno. Ma dovrà essere supportato dai risultati. Appena riconoscerò un segnale di declino, un minuto dopo smetto. Anche perché io sto benissimo a casa con mia moglie e i miei figli, con gli amici. Smettere non sarà mai un trauma. Quando accadrà, non sarò felice: di più. Perché sento il bisogno di fare altro e di interessarmi di altro. Mi entusiasma l’idea di poter dedicare del tempo agli hobby e a tante piccole cose che sto sacrificando. Ma sento che ho ancora qualcosa di speciale da fare. Ho un sogno da raggiungere, forse un’utopia, che mi spinge avanti”.
Un sogno chiamato Qatar 2022: “Mancini ha fatto una cosa straordinaria. Possiamo solo fargli lodi e complimenti. E io, a 43 anni, anche per rispetto del lavoro del c.t., non sarò mai quello che si candida: “Oh, ci sono anch’io…” Mai. Ma il Mondiale mi serve per sognare. Altrimenti per cosa gioco a fare? Per riportare il Parma in A, certo. E dopo? Quasi sicuramente Mancini non mi chiamerà, giustamente, ha i suoi uomini, il suo gruppo. Ma io ho bisogno di sapere che ci sarà un Mondiale in Qatar per continuare a parare e sognare” – riporta TMW.