ESCLUSIVA PSB – Ternana, Minciarelli: “Unicusano? Non parliamo di sprovveduti, ma ad oggi obiettivi inverosimili”
Avvocato e giornalista, da sempre vicino alle vicende della Ternana, la redazione di PianetaSerieB.it ha contattato in esclusiva Massimo Minciarelli, per parlare dei primi tempi di gestione Unicusano e delle impressioni della piazza sulla nuova proprietà, succeduta alla famiglia Longarini. Alla luce delle dichiarazioni del patron Bandecchi di qualche giorno fa (si parlava di Serie […]
Avvocato e giornalista, da sempre vicino alle vicende della Ternana, la redazione di PianetaSerieB.it ha contattato in esclusiva Massimo Minciarelli, per parlare dei primi tempi di gestione Unicusano e delle impressioni della piazza sulla nuova proprietà, succeduta alla famiglia Longarini.
Alla luce delle dichiarazioni del patron Bandecchi di qualche giorno fa (si parlava di Serie A entro due stagioni), credi che tutto ciò sia possibile, in virtù dei primi tempi di gestione Unicusano e dei giocatori arrivati in quel di Terni?
“A Terni conosciamo molto bene il campionato di Serie B. Questo significa che ci rendiamo perfettamente conto di ciò che serve per arrivare a centrare un obiettivo così ambizioso. Tra l’altro non è detto che con investimenti faraonici si riesca ad ottenere la promozione. La sostanza è che con questo tipo di squadra, con i giocatori arrivati fino a questo momento, ovvero una quasi totale trasmigrazione di calciatori del Fondi a Terni, più qualche giovanotto di belle speranze ed un paio di giocatori con un po’ di esperienza come Paolucci e Carretta, che la scorsa stagione avrebbero però fatto tranquillamente panchina nella Ternana di Liverani, credo che non soltanto sia improbabile questo obiettivo, ma lo definirei inverosimile. A questo bisogna aggiungere che è arrivato un allenatore (Pochesci, ndr) semi-sconosciuto, che ha fatto diciannove anni di gavetta in categorie inferiori ed è alla prima esperienza in Serie B. Ha inoltre esordito con alcune dichiarazioni, come ad esempio quelle sul modulo 3-7 che vorrebbe utilizzare, abbastanza opinabili. Però mi sembrerebbe impossibile che una società seria come Unicusano, assolutamente apprezzata e potente da sia dal punto di vista sua economico, che di immagine , possa essere venuta a Terni per spacciare fumo o per ottenere un altro qualsiasi risultato che non si capisce quale possa essere. Sono stati fatti proclami per ingraziarsi la piazza di Terni? Difficile, visto che veniamo da quattordici anni di dittatura longariniana nella quale non c’è stata la benché minima comunicazione. Mi sembra improbabile, difficile, che vadano a fare proclami di questo livello senza avere basi solide. Ciò premesso, ti ribadisco che da sia i “pro” che i “contro” Unicusano sono molto curiosi di vedere cosa ci riserverà il prossimo futuro ma, soprattutto, ora attendono quei tre o quattro giocatori di categoria che possano aiutare ad affrontare un campionato impegnativo come la cadetteria. Resto però del parere che l’ambizioso progetto Serie A, che prevederebbe addirittura di lottare per i playoff sin da questa stagione, con questa squadra e quest’allenatore, naturalmente con tutto il rispetto possibile ed immaginabile e tenendo anche in considerazione che i miracoli nel calcio alle volte avvengono, si presenta in ogni caso decisamente difficile”.
Primi tempi di mercato: partono giocatori come Avenatti e Falletti, arrivano elementi sui quali non si hanno certezze circa l’affidabilità.
“Sulla base della mia esperienza quarantennale ritengo che le operazioni di mercato attualmente perfezionate siano assolutamente inadatte. Il mio parere non può non può essere che negativo perché, con tutto il rispetto per questi ragazzi, che potranno anche esplodere e saranno motivatissimi, la Serie B è la Serie B… tutt’altra pasta rispetto alla Serie C, ex Lega Pro. Inoltre, in questa stagione militeranno in cadetteria formazioni ambiziose come Parma, Venezia oppure società vogliose di riscatto come Empoli, Palermo, Bari e Frosinone, quindi non vedo come questi giocatori pur rispettabili possano reggere l’urto di un campionato così impegnativo. Il mio giudizio non può essere diverso: abbiamo mandato via gente come Diakitè, Ledesma, Falletti, Avenatti, Zanon, autentici top players della categoria e sono stati sostituiti con giocatori semisconosciuti. Il pensiero dei tifosi e degli addetti ai lavori in effetti è questo: se fossero rimasti Fabio Liverani, il direttore sportivo Pagni e la squadra della scorsa stagione, saremmo stati ottimisti e sicuri che la Ternana quantomeno avrebbe centrato i playoff. Invece è stato smantellato tutto, quindi questi movimenti, sulla base della mia esperienza personale, non possono che essere giudicati negativamente, chiaramente allo stato attuale”.
La domanda sorge spontanea, alla luce di quanto appena detto: perché fare certi proclami, soprattutto in una Serie B che si appresta ad essere la più competitiva degli ultimi anni?
“Faccio una premessa: non credo che Unicusano sia composto da dirigenti sprovveduti, assolutamente no, ma probabilmente queste persone non conoscono la Serie B. Detto questo, certi proclami mi sono sembrati inopportuni ma, convinto come sono della buona fede della nuova società e dell’allenatore, si è cercato probabilmente di scuotere l’ambiente e ricreare entusiasmo, visto che la tifoseria era congelata da quattordici anni e si è risvegliata solo grazie ai miracoli di Liverani. Da un punto di vista pratico, tutto ciò mi è sembrato però azzardato perché, se le cose non dovessero andare come da programma, si tratterebbe di andare incontro ad una figura veramente brutta, che non potrebbe non riflettersi anche sull’immagine di Unicusano”.
Hai parlato dei miracoli di Liverani e del fatto che il gruppo Unicusano non sia composto da sprovveduti. Allora perché mandare via Liverani, Pagni e tutto lo staff tecnico?
“Ma perché, soprattutto, far firmare un quinquennale all’allenatore Pochesci? La risposta secondo me è semplice: perché evidentemente si sono voluti portare il loro materiale dirigenziale e tecnico da Fondi a Terni, cercando di dare seguito al loro progetto che, stando alle dichiarazioni dagli stessi rilasciate, è vincente ed esaltante. Ritengo che si siano anche consultati a lungo con Simone Longarini, perché comunque la trattativa va avanti dallo scorso mese di gennaio. Avranno anche fatto i conti dei contratti dei giocatori che gravavano sulla società in maniera piuttosto pesante ed avranno perciò deciso per questa emigrazione di massa da Fondi e Terni. Tutto ciò mi sembra essere abbastanza curioso, complicato e difficile. Perché nel calcio non c’è spazio per le invenzioni, ma servono fatti concreti e la programmazione va fatta passo dopo passo con mosse precise ed attuabili, cosa che ad oggi a Terni credo manchi. Concludo, in ogni caso, ribadendo la massima fiducia in Unicusano, ma mettendomi ovviamente alla finestra come tutti i tifosi della Ternana Calcio e tutti gli addetti ai lavori per vedere se veramente si potrà passare dalle parole e dai proclami ai fatti concreti”.
RIPRODUZIONE CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE