Monza, Stroppa: “Ho fatto di tutto per portare qui Messias”
STROPPA MONZA MESSIAS – La favola di Junior Messias, scritta con pennellate di talento e speranza, l’ha portato a indossare la maglia del Milan. Ciò non può che rendere omaggio al lavoro svolto con lui e su di lui negli anni da Giovanni Stroppa, tecnico ora al Monza che l’ha valorizzato nel corso dell’esperienza con […]
STROPPA MONZA MESSIAS – La favola di Junior Messias, scritta con pennellate di talento e speranza, l’ha portato a indossare la maglia del Milan. Ciò non può che rendere omaggio al lavoro svolto con lui e su di lui negli anni da Giovanni Stroppa, tecnico ora al Monza che l’ha valorizzato nel corso dell’esperienza con il Crotone. È proprio Stroppa che, ai microfoni di Tuttosport, ha commentato il trasferimento dell’attaccante brasiliano: “Il suo percorso è un’evoluzione continua e lo sarà ancora, nonostante i suoi 30 anni. È questo che è sorprendente.
Fin dai primi allenamenti a Crotone dava la sensazione di un giocatore che meritasse ancora di più della Serie B. La domanda che ci facevamo dentro di noi era: “Cosa ci fa qua uno così?”. Fisicamente, tecnicamente e anche mentalmente non sembrava avere un difetto. Se giocherà nel Milan? Ce lo siamo chiesti anche noi a Crotone. Ora riuscirà a fare la differenza anche nella massima serie? La risposta è stata sì. È cresciuto ancora, è megliorato e può ancora farlo. Per questo dico che è un giocatore sempre in evoluzione: sembra non ci sia una fine ancora per lui. In Serie A ha fatto la differenza non solo con squadre di nostro pari livello. L’ha fatta contro Juventus, Inter e Milan.
Un difetto? Deve imparare a essere ancora più incisivo. Se dribbla come faceva a Crotone, se gioca come faceva a Crotone e se si impone come a Crotone è fatta, è un giocatore da Milan. L’aspetto che fa la differenza sono sempre i gol per un giocatore come lui. Ed è quello che gli ho sempre detto. L’esame San Siro? La maglia del Milan non è per tutti. C’è il peso di quella maglia piena di storia, la pressione di San Siro e del suo pubblico che può mettere in difficoltà chiunque. La bellezza di questa storia sarà quella di vedere tutti in piedi ad applaudire un ragazzo con una storia bellissima alle spalle, una storia che tanti vorrebbero vivere. Mi auguro davvero che riesca a infiammare San Siro con le sue giocate perché ha tutto per riuscirci e penso che da Paolo Maldini lo abbia percepito più di tutti. E poi c’è Pioli, una garanzia.
Io l’ho fatto giocare spesso mezza punta o mezzala e credo che nel Milan giocherà come esterno nei quattro o proprio dietro la punta. Ma al Milan quello che conta è farti trovare pronto, sempre. Per dieci minuti come per un tempo. Devi dare tutto e lui mentalmente ha questa capacità: è un freddo, un razionale, ha tutto per reggere il grande salto. Ibrahimovic? Spero lo prenda sotto la sua ala e lo protegga, lo faccia crescere perché Junior può essere straordinario anche per lui. Se Junior somiglia a qualcuno del Milan del mio passato? Io ho giocato con Savicevic. Forse Dejan era più genio ma per il modo di andare via potrei fare questo tipo di paragone.
Se Messias avesse 22-23 anni? Parleremmo di un fenomeno arrivato al Milan. Avrei ancora voluto allenarlo? Certo, l’avrei voluto con me. Ho fatto di tutto per portarlo a Monza ma per com’è andata a finire non c’è società migliore per vederlo come il Milan. Un ragazzo che ha la possibilità di potersi confrontare con un palcoscenico così importante è difficile che torni indietro. Lo capisco, anche se il Monza non è una società di Serie B“.