SPAL, Mancosu: “Mi sto trovando benissimo, la società ha voglia di fare”
MANCOSU SPAL – Marco Mancosu, trequartista della SPAL, è intervenuto ai microfoni di Radiolina: “Ho vissuto un momento davvero difficile, ma adesso sto molto meglio, posso dire di essere rinato. Ora mi godo la vita. La mia famiglia è stata una parte fondamentale, ho cercato di non destare troppe preoccupazioni ma è stata quasi più […]
MANCOSU SPAL – Marco Mancosu, trequartista della SPAL, è intervenuto ai microfoni di Radiolina: “Ho vissuto un momento davvero difficile, ma adesso sto molto meglio, posso dire di essere rinato. Ora mi godo la vita. La mia famiglia è stata una parte fondamentale, ho cercato di non destare troppe preoccupazioni ma è stata quasi più una sofferenza per loro in quel periodo.
La SPAL? Mi sto trovando benissimo, ho trovato un posto eccezionale. La società ha tantissime strutture, entusiasmo e voglia di fare. La città è molto bella, a misura d’uomo. Sono molto carico per quest’anno. Cosa resta di Lecce? Tanto, perché è la pagina più importante della mia carriera calcistica. Sarò sempre legato alla piazza. Detto ciò, ho voltato pagina ed è stato molto importante per me, mi hanno voluto a tutti i costi, ho avvertito entusiasmo e sono approdato qui come un top player della categoria. Voglio ripagare la fiducia che hanno riposto in me.
Il rimpianto di non essere in Serie A, magari con il Cagliari? Oramai ho accettato il rimpianto, è stata una delusione che mi ha un po’ segnato dopo l’anno fatto in Serie A. Ci sono cose nella vita che non puoi controllare, devi accettarle e andare avanti. Il Cagliari è il Cagliari ed è la squadra per cui tifo. Mi sarebbe piaciuto, ma va bene così.
Quando c’è stata la possibilità di tornare a Cagliari? Probabilmente nel mio primo anno di Serie B, si fece male Castro, lì forse c’è stato l’interessamento maggiore. Riportare la SPAL in A e giocare a Cagliari, seppur con un’altra maglia? Sarebbe stupendo, il coronamento di un sogno. Ho sentito molto la partita contro il Cagliari quando ho giocato con il Lecce, mi sarebbe piacuto tantissimo disputarla con pubblico. Ora sono qua, stiamo cercando di fare il massimo, abbiamo un bel potenziale.
La stagione in A con il Lecce? Avevo dentro un po’ di voglia rivincita, ero arrivato a 28-29 anni, non riuscivo a uscire dalla C e non capivo il perché. La mia è stata una persveranza sarda, era diventata quasi una questione d’orgoglio. Quella stagione è stata una rivincita personale, non pensavo che sarei riuscito a tornare nella massima serie, ma ho martellato tutti i giorni per ottenere quanto desiderato”.