Il Pisa sulle spalle del suo gigante: Idrissa Tourè, prototipo del centrocampista completo

PISA TOURE’ GIGANTE –  Leverbe, Lucca, Sibilli, ma non solo. L’elenco sarebbe molto corposo, considerati i tanti protagonisti dell’avvio di campionato monstre del Pisa, attualmente primo in classifica a punteggio pieno grazie alle cinque vittorie consecutive raccolte in altrettante uscite e, tra questi, non può che figurare anche il nome di Idrissa Touré, centrocampista tedesco nato da genitori guineani, che in questo primissimo scorcio di stagione sta entusiasmando i supporters nerazzurri, e non solo, grazie a delle prestazioni di livello semplicemente superlativo.

Dominante, il classe 98′, anche nell’ultimo match portato a casa dai toscani di D’Angelo, grazie al 2-1 rifilato al Monza, in occasione del quale l’ex Lipsia, Werder Brema e Schalke ha dato sfoggio di larga parte di quelle che sono le proprie immense qualità e potenzialità sul piano tecnico, tattico e fisico. Meno propositivo in fase offensiva, forse, rispetto alle gare precedenti, ma letteralmente perfetto durante la fase di possesso biancorosso e nel tentare di smorzare le folate offensive della compagine brianzola, molto farraginosa e poco fluida soprattutto a causa del ritmo e dell’intensità con cui i nerazzurri hanno marchiato la gara sin dalle primissime battute del confronto dell’Arena Garibaldi, e che ha visto in Touré un interprete a dir poco eccezionale, oltre che abile nel mettere ordine nelle fasi più concitate della gare e “preparare” le ripartenze dei suoi in maniera tale da renderle potenzialmente esplosive.

Un dato, nello specifico, riassume la gara eccezionale disputata da parte del centrocampista, giunto all’ombra della Torre in estate dalla Juventus a titolo definitivo: su 19 contrasti vinti dal Pisa nell’arco dell’intera partita, quasi la metà portano la sua firma. Ciò, a testimonianza di quanto il ragazzo riesca ad incidere sugli equilibri e sul rendimento dei nerazzurri e di quanto, lo stesso, abbia fin qui trovato nella proposta di D’Angelo terreno fertile per elevare al massimo le proprie qualità. Al contempo, però, il trainer abruzzese è ben consapevole di poter contare su un calciatore speciale, oltre che funzionale al proprio credo tattico: non è un caso, infatti, se lo stesso è stato finora impiegato in tutte le partite e, quasi sempre, per gli interi 90 minuti (ad eccezione del confronto contro l’Alessandria, quando fu sostituito al 72′). Una pedina di assoluto spessore che, assieme ai vari Gucher, Marin e Nagy, va a comporre un centrocampo potenzialmente di categoria superiore.

Qualità, per l’appunto, che di certo non manca al calciatore e la cui descrizione non può di certo limitarsi a quanto sopra illustrato. Questo, sulla base delle ottime cose fatte intravedere anche in fase di costruzione della manovra : intelligenza nel leggere la situazione, capacità di associazione con i compagni e nel garantire sempre un supporto ai suoi, propensione ad accompagnare l’azione, verticalità e anche freddezza, come nel caso del goal siglato a Vicenza, nel blitz pisano in terra berica di circa una settimana fa. 

Tutti elementi che stanno facendo le fortune sul campo del club di Knaster e che potrebbe farle anche in vista del futuro anche al di fuori del rettangolo verde: avendo firmato fino al 2025, Tourè rappresenta un patrimonio, prima ancora che un calciatore, su cui il Pisa ha investito e sul quale dovrà contare a puntare per cercare di alimentare un sogno apparentemente impossibile. E chissà che il tanto atteso salto di qualità, che da diverse stagioni ci si attende da quelle parti, non possa passare proprio dalla Piovra tedesca, prototipo del centrocampista completo.