Cremonese, senti Ciofani: “Mi sento un ragazzino, non penso al ritiro. Su Pecchia…”
CREMONESE CIOFANI RAGAZZINO PECCHIA – Daniel Ciofani, attaccante della Cremonese, è alla sua terza stagione con la maglia grigio-rossa. Il classe 1985 è uno dei veterani della Cremo, allenata da Fabio Pecchia, che si sta rivelando una delle sorprese del campionato. Ecco la sua intervista effettuata da Il Corriere dello Sport: Sull’obiettivo: “Creare un forte […]
CREMONESE CIOFANI RAGAZZINO PECCHIA – Daniel Ciofani, attaccante della Cremonese, è alla sua terza stagione con la maglia grigio-rossa. Il classe 1985 è uno dei veterani della Cremo, allenata da Fabio Pecchia, che si sta rivelando una delle sorprese del campionato.
Ecco la sua intervista effettuata da Il Corriere dello Sport:
Sull’obiettivo: “Creare un forte legame squadra ambiente. Cercheremo di restare al vertice per portare sempre più in alto il nome del territorio. Sarà fondamentale avere un identità precisa”.
Sul suo futuro: ”Non penso al ritiro, ho ancora la voglia di giocare di un ragazzino, tanta passione per lottare per qualcosa di bello. Sono tanti giocatori esperti che dicono la loro: pensa Buffon che a 43 anni è in campo per amore del calcio. Gli scorsi mesi ho rinnovato con la cremonese fino al 2022. Poi vedremo. Sicuramente voglio continuare a giocare”.
Sul suo rapporto con i compagni più giovani: “Un padre no, piuttosto un fratello maggiore. Cerco sempre di dare consigli ai ragazzi durante gli allenamenti ma mi sento un ragazzino come loro e ho lo stesso entusiasmo. Fattore indispensabile in un torneo equilibrato e durissimo con tante squadre fortissime”.
Su Pecchia: “Avevamo già lavorato assieme a Gubbio nel 2010 ed è stato bello ritrovarlo. Tecnicamente è cambiato molto, allora era alle prime armi ora è più maturo e preparato, si è aggiornato e ha fatto tante esperienze tra Italia, Spagna, Inghilterra e Giappone. conoscere mie caratteristiche, ha lavorato sulla nostra testa e sull’atteggiamento davvero in campo. Pecchia punta molto sul calcio propositivo e sul gioco come strumento per raggiungere il risultato. Ed è quello che piace a me”.
Sulla concorrenza in attacco: “Stare in panchina non è mai bello, vivere le sensazioni dal campo a tutto un altro sapore. Ma con le cinque sostituzioni tutti hanno più possibilità di trovare spazio”.