Como, Gattuso: “Possiamo giocarcela con tutti. Il nostro obiettivo? La salvezza”
COMO GATTUSO SALVEZZA – Giacomo Gattuso, tecnico del Como, ha rilasciato una lunga e interessante intervista ai microfoni de laprovinciadicomo.it, commentando l’avvio di campionato dei suoi ragazzi. “Siamo una squadra che davvero può giocarsela con tutti, che alcune partite avremmo potuto non perderle, ma basta pochissimo perché invece succeda. Come può bastare altrettanto poco per […]
COMO GATTUSO SALVEZZA – Giacomo Gattuso, tecnico del Como, ha rilasciato una lunga e interessante intervista ai microfoni de laprovinciadicomo.it, commentando l’avvio di campionato dei suoi ragazzi.
“Siamo una squadra che davvero può giocarsela con tutti, che alcune partite avremmo potuto non perderle, ma basta pochissimo perché invece succeda. Come può bastare altrettanto poco per vincerle. Un percorso comunque positivo sinora, in ogni caso. Meglio di quanto mi aspettassi? Questo non so ancora dirlo, perchè non conoscevo esattamente i valori di tutti i miei giocatori, parlo ovviamente di chi è arrivato quest’anno. Tutti ragazzi di qualità, certo. Ma solo partita dopo partita posso davvero valutare quanto si può ottenere da ciascuno di loro e dalla squadra. Ci vuole tempo, ogni partita può smentire ciò che ha detto quella precedente. C’è ancora tanto margine di miglioramento, di sicuro. La capacità di tutti di mettersi a disposizione del gruppo c’è. E io credo che un giocatore sia davvero completo quando ha questo tipo di valori e di atteggiamento. Il cuore, la determinazione, le capacità morali. Può venire della frustrazione quando i risultati tardano ad arrivare, e solo se si hanno queste qualità si va avanti e ci si rialza. Dopo le tre sconfitte consecutive ero dispiaciuto per loro, ma sono il primo che deve restare lucido. Per aiutarli, per trovare le parole giuste. E sinceramente, non ero preoccupato. Lo sarei stato se avessi visto la squadra spenta, demotivata. E non era così. Ero convinto che le cose sarebbero cambiate. Sinora abbiamo sbagliato solo mezza partita, contro il Frosinone. Troppo poco per pensare negativo. Se puntiamo alla salvezza? Adesso è il nostro obiettivo. E devo dire che io stesso ho cambiato il mio modo di vedere le cose. Se l’anno scorso consideravo il pareggio come una sconfitta, ora lo considero una mezza vittoria. Ci vuole tanta concretezza. A Brescia abbiamo dimostrato di poter riuscire a essere tutte e due le cose. Altre volte certamente sì, ma ci sono state situazioni in cui avremmo meritato di raccogliere di più. E’ un percorso di crescita che stiamo imparando. Anche se non c’è una ragione precisa per cui quattro gol siano arrivati tutti insieme, quando in altre occasioni non siamo riusciti a segnare. E’ il calcio, l’importante è non perdere questo atteggiamento. Poi la differenza la fanno i singoli, gli errori, una palla che entra o esce… Io non ho una precisa filosofia. L’anno scorso andava bene così, anche perchè quando sono arrivato io in panchina c’era necessità di dare una stabilità alla formazione. E il contesto era diverso. Ma di fondo io faccio sempre, ogni settimana, le valutazioni che ritengo più opportune. In base a come stiamo, in base all’avversario, e quest’anno ci sono le possibilità di variare anche certe caratteristiche. Poi magari arriverà anche il momento in cui giocheranno sempre gli stessi, sarà il campo a dirlo. I prossimi match contro squadre di bassa classifica? Sarà sicuramente una fase ancora più difficile, non illudiamoci. Non cambieremo certamente atteggiamento, non lo facciamo mai. Ma ci vuole assolutamente concretezza, perchè questi prossimi risultati contano davvero doppio. Quello che penseranno anche i nostri avversari, che lotteranno come noi. Che certe squadre fossero particolarmente forti lo si poteva prevedere. E’ un campionato forse più ricco di altre stagioni, c’è più interesse mediatico, ci sono in generale più soldi da spendere. E il livello si vede. Tifosi? Sapete per me quanto questo sia importante. Anche per questo affronto con tranquillità questa prossima gara, sapendo come ci sosterrà il nostro pubblico. Critiche? Sono diversi i messaggi che arrivano sul mio telefono, o sui social, anche da parte di gente che non so chi sia. Ma non sono le critiche a disturbarmi, sono gli insulti. Pochi, ci mancherebbe. Ma non credo proprio di meritarmeli, purtroppo sono sensibile a queste cose, anche se so che dovrei lasciar perdere. Perchè sono comunque travolto ogni giorno da messaggi di affetto e di sostegno. E in fondo, anche l’anno scorso c’era qualcuno che si lamentava e insultava, poi si è visto come è finita“.