13 Ottobre 2021

Frosinone, Gatti: “Grosso mi ha insegnato moltissimo. Speriamo di regalare presto un successo in casa ai tifosi”

GATTI FROSINONE GROSSO GATTI FROSINONE GROSSO – Il difensore centrale del Frosinone Federico Gatti è stato ospite della trasmissione Kick Off su Extra TV. Queste le parole pronunciate durante il suo intervento, raccolte da TuttoFrosinone.com: Per la prossima partita a Cosenza cosa puoi dirci? “Penso che sarà una partita durissima. Il mister ci ha detto che loro sono una squadra rognosa, pronta […]

GATTI FROSINONE GROSSO

GATTI FROSINONE GROSSO – Il difensore centrale del Frosinone Federico Gatti è stato ospite della trasmissione Kick Off su Extra TV.

Queste le parole pronunciate durante il suo intervento, raccolte da TuttoFrosinone.com:

Per la prossima partita a Cosenza cosa puoi dirci?

“Penso che sarà una partita durissima. Il mister ci ha detto che loro sono una squadra rognosa, pronta sulle seconde palle, una squadra che la mette sul piano della cattiveria e noi dobbiamo farci trovare pronti e portare a casa il più possibile”.

Quanto c’è di Grosso sul tuo impatto con la serie B, un allenatore che ti ha subito schierato titolare?

“Tanto, anzi colgo l’occasione per ringraziarlo. Il mister mi ha insegnato tantissimo, perché io non ho avuto una scuola con qualcuno che mi potesse insegnare le cose a livello difensivo. Molte cose le ho imparate dai miei errori, il mister mi sta insegnando tutti i movimenti da difensore”.

Cerri è stato l’avversario più rognoso?

“Cerri è stato un attaccante molto fastidioso da dover marcare. E’ un calciatore molto possente, che l’anno scorso militava in serie A, quindi è un giocatore sicuramente di categoria. Il giocatore che finora mi ha dato più fastidio marcare è stato Diaw, del Vicenza. Diaw è un calciatore che ti attacca sempre alle spalle e per un difensore questa giocata è la cosa peggiore”.

La qualità del gioco, il lancio. Sono queste le differenze sostanziali tra i campionai minori e la serie B?

“La serie B è tutto un altro mondo, è tutto completamente diverso, sia dentro che fuori dal campo, a livello strutturale, in campo a livello fisico, è tutto totalmente diverso. La cosa bella è che se uno ha fame, ha voglia di arrivare, migliora velocemente perché comunque ti alleni con gente molto forte. La differenza tra le varie categorie esiste. Lo scorso anno in serie C già mi sembrava di essere sulla luna, adesso è un altro mondo di livello maggiore”.

Cosa sogni adesso, che finale ti aspetti adesso, quale è il tuo desiderio più grande per te da calciatore?

“Io devo giocare ogni partita come se fosse l’ultima, come se fosse una finale e portare a casa il più possibile”.

Cosa ti dice il direttore Angelozzi?

“Il direttore lo devo ringraziare da qui sino alla fine dei miei giorni, perché mi ha dato una opportunità davvero grande ed io spero e devo far di tutto per ripagarla con le prestazioni dentro e fuori dal campo. Lui per me dimostra affetto e io voglio ripagare la sua fiducia”.

Secondo te c’è una squadra più forte delle altre?

“Secondo me ci sono molte squadre forti: Benevento, Lecce lo stesso Parma sono squadre molto attrezzate”.

C’è un giocatore di esperienza con cui dialoghi di più o chiedi più consigli?

“Io ho la fortuna di stare in un gruppo fantastico e mi trovo veramente bene con tutti. Mi trovo bene con Ciano, Garritano, Maiello, Gori, tutti mi danno dei consigli che io accetto e cerco di portarli poi sul campo”.

Ti aspettavi un così grande impatto poiché si parla tanto di te in questo campionato di serie B?

“Sinceramente no, io ho lavorato sodo sin dal primo giorno del ritiro per farmi trovare pronto alla prima occasione che mi avrebbe concesso il mister, quindi ho dato tutto me stesso. Chiaramente è un campionato molto complicato con squadre molto attrezzate e bisogna giocarsela con tutte e si può vincere o perdere con tutte”

A Frosinone ti stai trovando bene?

“ Si mi trovo benissimo sia con la città che con i miei compagni di squadra”.

Come sei stato contattato dal direttore Angelozzi?

“Sono stato cercato già l’anno scorso verso Novembre-Dicembre, il direttore Angelozzi aveva già parlato con me e con la Società (Pro Patria n.d.r.) ma purtroppo non era stato trovato l’accordo. Poi ha continuato a cercarmi e lo ringrazio, infine a Giugno si è concretizzato tutto. E’ stata una scelta sulla quale non  ho pensato su due volte, anche quando mi hanno cercato altre squadre, ma a me non interessava. Io avevo già preso la mia decisione, cioè venire a Frosinone”.

I primi mesi che sei stato lontano da casa per la prima volta, come sono stati?

“E’ chiaro che la famiglia mi manca, ma la distanza non è un problema, io andrei a giocare ovunque. E’ ovvio che se potessi la mia famiglia la porterei sempre con me”.

Sei partito come trequartista, poi centrocampista centrale, poi mediano ed infine difensore: ci spieghi questa tua evoluzione?

“Mi assumo parte delle colpe, perché io ero una testa un po’ calda, adesso mi sono moderato. Ma la vera svolta della mia carriera è stata quando ho iniziato a lavorare e lì ho capito ed apprezzato molte cose, ed è stata la miglior scuola di vita che potessi ricevere. Il mio percorso non è stato giocare nelle squadre giovanili ma il mio percorso evidentemente doveva essere quello. Per quanto riguarda i cambi ruolo, ci furono dei problemi di pagamenti nella squadra in cui militavo (Pavarolo n.d.r), allora essendo rimasti in pochi giocatori titolari, il mister mi chiese se volevo giocare in difesa poiché ero molto alto ed io accettai e lì ci fu la mia svolta. Infatti l’anno successivo fui preso dal Verbania e mi spostai sul Lago Maggiore”.

Perché il Frosinone allo Stirpe non riesce a vincere e cosa pensi della tifoseria ciociara?

“Sulla tifoseria sinceramente non ho molte parole. Quando sono entrato in campo alla prima col Parma, mi sono trovato davanti tutta la curva piena, un muro giallazzurro con lo stadio pieno con 9-10 mila persone. Per un ragazzo abituato ad un pubblico di venti persone si può immaginare di cosa si tratti! Per un giocatore come me questo pubblico dà più cattiveria, più forza, a volte forse troppa. Sul rendimento della squadra in casa, non lo so, ci dispiace tantissimo non riuscire a vincere perché sarebbe un’emozione enorme. Forse fuori casa siamo più compatti, più chiusi dietro. Spero davvero che arrivi al più presto la prima vittoria in casa perché sarebbe un regalo enorme per noi e per i tifosi”.

Molti ti paragonano a Nesta, Chiellini , Samuel o Skriniar, ti senti di somigliare ad uno di questi giocatori?

“Assolutamente no, questi sono dei grandi campioni ma io ho giocato soltanto sei partite in serie B, quindi il paragone è improponibile. Io penso solo a lavorare e migliorarmi giorno dopo giorno per arrivare il più alto possibile”.

Tra i tanti pregi che hai, puoi dirci qualche difetto su cui devi migliorare?

“Su tutto, devo migliorare su tutti gli aspetti. Per fortuna abbiamo un allenatore super preparato che ci dà modo di migliorare continuamente”.