Ternana, Lucarelli: “Pordenone ora avversario più complicato. Pettinari e Donnarumma insieme? Ancora no”
LUCARELLI TERNANA PORDENONE LUCARELLI TERNANA PORDENONE – Cristiano Lucarelli, allenatore della Ternana, ha presentato in conferenza la sfida col Pordenone con un giorno d’anticipo rispetto alla prassi. Ecco le sue parole, riprese da Ternananews.it: Il campionato della Ternana è iniziato alla prima partita non inizia certamente domani. 7 partite, 7 punti non si possono cancellare. Le partite che […]
LUCARELLI TERNANA PORDENONE
LUCARELLI TERNANA PORDENONE – Cristiano Lucarelli, allenatore della Ternana, ha presentato in conferenza la sfida col Pordenone con un giorno d’anticipo rispetto alla prassi.
Ecco le sue parole, riprese da Ternananews.it:
Il campionato della Ternana è iniziato alla prima partita non inizia certamente domani. 7 partite, 7 punti non si possono cancellare. Le partite che verranno dovranno essere il proseguo del processo di crescita della squadra…
“Sono d’accordo anch’io. Le prime sette partite erano molto difficili e complicate dissi. Poi andando a vedere bene il calendario mi sono reso conto che partite semplici non ce ne sono. Ieri Falletti ha detto che siamo tutti d’accordo nello spogliatoio che questa è la peggior partita che possiamo affrontare. Il Pordenone è l’ultima in classifica, ha perso l’ultima in casa. Hanno utilizzato le due settimane per sistemare le cose. Non abbiamo riferimenti tattici che ci dicono se manterranno il 4-3-1-2 oppure cambieranno. E’ una seconda partita in casa per loro, non è facile che una squadra ne perda due di fila. Leggendo i giornali di Pordenone c’è grande attesa su questa partita. Domenica non inizia per noi un nuovo campionato. Per loro forse sì. Hanno un punto e questo inganna. Il Pordenone ha un gruppo che è al terzo anno in serie B. Tutti i loro giocatori hanno giocato dalle 30 alle 38 partite in B. Hanno perso Ciurria, un giocatore importante come Partipilo lo è stato per noi l’anno scorso. E’ vero però che sono arrivati giocatori come Ciciretti, Folorounsho, Tsadjout, Petriccione e tanti altri. Sicuramente non un bruttissimo cliente. Tra l’altro riavranno anche i tifosi allo stadio. Troviamo tutti gli ingredienti affinché sia una sabato non tranquillissimo. Ovvio che noi, che stiamo cercando di crescere e continuare a darci delle certezze (tattico, gioco, gruppo) siamo sicuri di portare tutti dentro il carro armato e di avere tutti allo stesso livello fisico. Se guardiamo i nostri arrivi l’unico da trenta presenze è Martella. Gli altri hanno avuto stagioni in chiaroscuro. Dobbiamo cercare di lavorare per migliorarci, mettendo da parte il personalismo del singolo che avevo anch’io. In questo momento bisogna comprendere che la Ternana viene prima di tutto. Abbiamo bisogno di gente che garantisce certezze dal punto di vista fisico e d’intensità. L’anno scorso siamo riusciti a recuperare tutti. Penso che non sia rimasto nessuno indietro e questa è stata un’anormalità anche per merito loro. Ora abbiamo un lavoro da fare che non è breve. Ci vuole tempo. Dobbiamo ricostruire alcuni giocatori che vengono da un’annata difficile. E’ una sfida bella. Ma sono giocatori che nelle stagioni passate hanno dimostrato di essere importanti per questa categoria. Siamo sicuri che ci riusciremo. Quando accadrà sono sicuro che cambierà il nostro campionato. Non è il calendario che cambia le sorti di una stagione, sono i giocatori e l’allenatore che lo fanno cambiare”.
Sperimentazioni?
“Non ho nemmeno il titolo per farle. Ho la terza media e basta. Avete enfatizzato che il primo tempo abbiamo fatto 4-4-2. Abbiamo cercato di far giocare tutti. Abbiamo avuto buone risposte. Il primo tempo abbiamo preso due gol e fatto uno. Nel secondo più equilibrati ma meno concreti. Come sempre ci sono buone indicazioni su alcuni aspetti e elementi da migliorare. Spesso l’errore tecnico è causato da una serie di situazioni. La più importante in questo sport è l’equilibrio psico-fisico che un giocatore deve avere per esprimersi al massimo. In questo aspetto dobbiamo migliorare ancora. L’equilibrio tattico è quello che al di là del modulo ti consente di portare più uomini nell’area di rigore avversaria quando hai il pallone e più giocatori nella tua metà campo quando difendi. Al di là del modulo che sia tiki-taka, che sia barricate o catenaccio c’è una regola assoluta: vince chi fa gol e non li subisce. Noi dobbiamo migliorare in questo aspetto. Se uno guarda i dati, per quello che possono valere, per produzione di gioco siamo tra le primissime posizioni. Per altre siamo tra gli ultimi. Vuol dire che l’equilibrio ancora non c’è. L’unica partita che abbiamo sicuramente sbagliato, per un fattore emotivo è stato il Brescia. Non ci aspettavamo di trovare un avversario così rodato. Avevamo lavorato sui loro difetti ma sono stati bravi a non consentirci di mettere in pratica quanto provato. Nel momento più difficile questa squadra ha tirato fuori unghie e denti portando a casa un bottino di punti che ci fa essere fiduciosi per il futuro. Conferma che andiamo bene quando troviamo squadre che giocano al calcio come noi. Male quando i nostri avversari si chiudono. A proposito, ho apprezzato l’onestà intellettuale di Fabio Pecchia, mio compagno alle Olimpiadi di Atalanta perché ha riconosciuto il dominio della Ternana. Però non abbiamo vinto”.
Vedremo dal primo minuto Donnarumma e Pettinari dal primo minuto o no?
“Spero di avere questo bel problema si propone nel momento in cui gioca uno e fa gol, gioca l’altro e fa gol e via dicendo. Fino a quando questi due giocatori che, faranno la differenza, non stanno bene al 100% mi chiedo se possiamo permetterci due giocatori sopra palla che non stanno al top? In più con due esterni che sono più portati ad attaccare che a difendere. Le case le ho sempre viste partire dalle fondamenta non dai tetti. Il nostro arrivo deve essere lì. Ma bisogna crescere in maniera costante con tutti convinti che l’obiettivo finale sia quello. L’obiettivo di ogni allenatore è far giocare più giocatori bravi possibili. Fino ad oggi sia sotto gli occhi di tutti che hanno ampi margini di miglioramento. Oggi non mi pongo il dubbio. Oggi devo pensare a chi, in partite sporche, ci può aiutare. I tre risultati utili consecutivi non ci hanno guarito, ci hanno solo dato un pizzico di serenità in più. Quest’anno dovremo fare molta attenzione a quello che ci succede dietro, cercando di stare abbastanza distanti da quelle situazioni”.
Possono giocare insieme?
“Loro amano giocare con una prima punta strutturata vicino. Forse nessuno dei due è centravanti puro. Sono uomini da area di rigore con caratteristiche diverse dal centravanti. Forse è Mazzocchi quello che per caratteristiche è più centravanti”.
Sistema di gioco…
“Quando ho messo un uomo in più a centrocampo ho raggiunto l’obiettivo che avrei raggiunto anche senza cambiare sistema di gioco. Era un concetto che volevo trasmettere dalla squadra: partiamo dal cercare di fare 0-0. Sono convinto che la Ternana può fare gol a chiunque. E di fatto è così perché per occasioni create siamo tra le prime del campionato. Dovevamo partire da un concetto, da una solidità. Soprattutto la partita con il Pisa qualche certezza ce l’aveva tolta. Dovevo aiutare la squadra. Come? Mettendo un uomo in più a centrocampo. Poi a vedere abbiamo sofferto di più, siamo stati più bassi. Quando la squadra si esprime poi può far male a chiunque. Dovevamo ripartire da quella serenità mentale. Contro la Cremonese, quando abbiamo iniziato a stare più bassi senza avere un attaccante strutturato fisicamente siamo costretti a giocare palla a terra e capita di prendere imbucate come accaduto. Stiamo cercando di lavorare per aggirare la pressione degli avversari”.
Tra l’altro eravate la Ternana dei record…
“In tanti mi hanno fatto i complimenti per il campionato dell’anno scorso. So benissimo che ci sono stati allenatori di Serie A che ci hanno guardato, hanno guardato le nostre partite ed hanno apprezzato. Però è passato”.
7 partite tra l’altro con rendimenti ben differenti tra le prime tre e le altre quattro…
“Solo un pazzo avrebbe pensato che una squadra di C sarebbe partita con il botto in B. L’anno scorso ho capito che avremmo vinto il campionato quando gli avversari si mettevano in modo tale da non farsi mai puntare. Questo è un difetto che ci siamo portati. Siamo venuti in B pensando di poter fare gli sbruffoni. Invece abbiamo trovato giocatori forti, forse anche più di noi e ci siamo resi conto che ce ne sono tanti bravi. L’anno scorso se acceleravamo non ci riprendeva più nessuno. Quest’anno invece ci sta che ti riprendono. Quest’anno ci sono giocatori che male che vada sono bravi quanto noi”.
Come te la giochi col Pordenone?
“Sicuramente dovremo tornare quelli dell'”a patto che” tanto usato l’anno scorso. Se noi siamo la Ternana del famoso a patto che verrà fuori un certo tipo di prestazione. Non sempre il risultato del campo fotografa i contenuti della partita. Se guardi il risultato di Cremona pensi che non c’è stata storia ma se guardi la prestazione no. Se saremo quelli dell’ “a patto che” e dalle dichiarazioni di Falletti mi sembra di aver intuito che i ragazzi si sono allineati sul pensiero comune che questa da qui a Natale sarà la partita più difficile che andremo ad affrontare”.
Che Ternana vorresti vedere?
“Che faccia risultato sia che giochi da Ternana sia se si dovrà sporcare le mani. Dobbiamo sapere che troveremo un avversario disposto a tutto per portarsi a casa il risultato”.
Salim Diakité come sta?
“Stiamo valutando se è il caso di fargli fare una o due partite in Primavera. Avendo saltato tutta la preparazione è indietro rispetto al gruppo. Stiamo valutando al netto dei convocati che faremo domani. Abbiamo qualche situazione da gestire. Se non avremo problemi potrebbe andare a fare una o due partite con la Primavera. Se invece ci fossero dei problemi lo portiamo via, sta con noi e se ci sarà necessità giocherà. Abbiamo situazioni da gestire, non sono gravi ma bisogna valutare se “il gioco vale la candela”.
Koutsoupias invece?
“Purtroppo ha una microfrattura, ci vorrà più del previsto”.
Adesso se ti giri qualcuno lo trovi?
“Molto di quello che dico, ci sta che lo faccio incazzato senza avere il totale controllo. Poi ci ripenso e dico che magari non hanno capito o non mi sono spiegato. Non sono cose che butto lì tanto per. Ma sono cose che dico per stimolare. Ci sono momenti dell’anno in cui l’allenatore deve essere bravo anche ad indirizzare i venti per riparare alcune tende a rischio. Ci sta dire qualche cazzata che accende i riflettori su di te ma mette al riparto chi è più debole in quel momento. In quel momento bisognava che accentrassi su di me lampi e fulmini per consentirci di prepararci per le successive”.