Cosenza, Zaffaroni: “Il percorso è difficilissimo. Entusiasmo non diventi euforia”
ZAFFARONI COSENZA TERNANA – Marco Zaffaroni, allenatore del Cosenza, ha parlato in conferenza stampa della sfida alla Ternana. Ecco le sue parole riprese da tifocosenza.it: “Tornando alla partita di Benevento, siamo andati lì vogliosi di fare la gara, di dare il massimo. A parte i primi dieci minuti, abbiamo fatto un primo tempo dove siamo […]
ZAFFARONI COSENZA TERNANA – Marco Zaffaroni, allenatore del Cosenza, ha parlato in conferenza stampa della sfida alla Ternana. Ecco le sue parole riprese da tifocosenza.it: “Tornando alla partita di Benevento, siamo andati lì vogliosi di fare la gara, di dare il massimo. A parte i primi dieci minuti, abbiamo fatto un primo tempo dove siamo riusciti a costruire qualcosa contro una squadra obiettivamente forte. Ma probabilmente siamo arrivati un po’ scarichi, contro il Frosinone abbiamo speso tanto. Per fare risultato contro queste compagini servono prestazioni al 200% e a volte non riusciamo a recuperare in tempo le energie nervose. E sul lungo periodo abbiamo accusato la loro forza tecnica e fisica. La cosa brutta è che sembra che la squadra sia svogliata ma non è così. In questo momento per come siamo stati costruiti, non siamo pronti a giocare tante partite dispendiose”.
“Tranne le prime due gare dove eravamo incompleti, c’è stato un filotto di gare con risultati anche insperati che hanno creato entusiasmo. Ma l’entusiasmo può diventare euforia, il primo può fare bene, la seconda può invece farti dimenticare chi sei, qual è il tuo percorso. Avevo ribadito anche dopo la vittoria con il Crotone che le cose da fare sono ancora tante. Il percorso è difficilissimo, crediamo di poter riuscire nel nostro grande obiettivo. Ma certamente dobbiamo essere pronti alle sconfitte, che ci devono far crescere, diventare più forti. La cosa fondamentale è che non ci si dimentichi di come siamo partiti. E che l’entusiasmo rimanga tale e non vada oltre, noi in questo momento come squadra non siamo forse in grado di soddisfare le aspettative che si sono create. Non volontariamente, ma per i difetti strutturali che abbiamo”.