Como, l’entusiasmo di Chajia: “Se sto avendo questo rendimento è merito di Gattuso”
CHAJIA COMO GATTUSO CHAJIA COMO GATTUSO – Protagonista dello splendido avvio di stagione del Como, l’esterno d’attacco Moutir Chajia è stato intervistato da Laprovinciadicomo.it. “Sento l’affetto dei tifosi. Su Instagram mi scrivono in parecchi. Mi dicono che sono un fenomeno. (sorride, ndr). Non esageriamo… Ma sono contento. Di una cosa sono certo: se a uno piace fare uno contro […]
CHAJIA COMO GATTUSO
CHAJIA COMO GATTUSO – Protagonista dello splendido avvio di stagione del Como, l’esterno d’attacco Moutir Chajia è stato intervistato da Laprovinciadicomo.it.
“Sento l’affetto dei tifosi. Su Instagram mi scrivono in parecchi. Mi dicono che sono un fenomeno. (sorride, ndr). Non esageriamo… Ma sono contento. Di una cosa sono certo: se a uno piace fare uno contro uno, saltare l’uomo, poi deve anche essere utile alla squadra. Insomma ok i dribbling e il gesto tecnico, ma poi devi fare assist e gol. Se no i dribbling diventano aria fritta. Di assist ne ho fatti già 4. Il più bello? Direi il più importante: quello di Brescia. Abbiamo l’impressione che in quella partita sia scattato un click nella testa della squadra. È stato molto importante vincere lì.
Non ricordatemi che ancora non ho fatto gol… Ma avete visto che parata ha fatto il portiere del Perugia? Ci avevo provato anche con l’Ascoli e con l’Alessandria. Non va. Non un grosso problema, eh. L’importante è che vinca la squadra. Però un gol non sarebbe male. Ci riproverò. Dopo la doppietta al Catanzaro in Coppa Italia, più nulla. Sono stato in panchina qualche volta perché non stavo bene. Avevo avuto un problemino al ginocchio prima di Brescia, per questo ero rimasto fuori, ma poi ero entrato.
Perché in B non mi ero mai espresso così? Semplice: dipende da mister Gattuso. Ci siamo conosciuti a Novara, è stata la prima persona che ho conosciuto una volta che sono arrivato dal Belgio. Mi ricordo che mi diede subito fiducia, mi incoraggiava a insistere in quello che mi viene meglio. Altrove non è stato così: gli allenatori mi dicevano “gioca semplice, due tocchi e via”. E allora niente dribbling. E mi intristivo. Qui invece ho ritrovato Gattuso che mi lascia libero di essere me stesso. Crede in me e io sento la fiducia dell’allenatore, che è una cosa importante per cercare certe giocate.
I compagni sanno che se ho la palla io, devono fare dei movimenti diversi. E che qualche cosa di bello magari viene fuori. Visto il movimento di La Gumina con il Perugia? Il mio idolo era Ronaldinho. Io divoro calcio in tv e spesso seguo le partite dove c’è qualche estroso che si inventa qualcosa. Così è più bello anche per gli spettatori, no? Preferisco seguire il calcio francese invece che quello italiano, ma adesso vedo che anche qui si dà valore al bel calcio.
Dove può arrivare il Como? Ah, adesso possiamo dire di tutto. Preferisco pensare a partita per partita. Adesso sarebbe come parlare del nulla. A me piace anche accentrarmi, gioco con il piede invertito (nel senso che è destro, ma gioca a a sinistra, ndr) per poter andare anche al tiro. Sì, ho giocato anche trequartista, ma nel 4-4-2 è logico che io giochi lì. E io sono contento.”