SPAL, Clotet: “Porteremo avanti le nostre idee senza farci condizionare dai risultati”
SPAL, PEP CLOTET SI RACCONTA PEP CLOTET SPAL – Pep Clotet, allenatore della SPAL, si è concesso ai microfoni di tuttomercatoweb.com: “Quella di Crotone è stata una vittoria molto importante per noi, era uno scontro diretto che ci ha permesso di prolungare la nostra buona striscia fuori casa, anche se non la definirei l’unica partita […]
SPAL, PEP CLOTET SI RACCONTA
PEP CLOTET SPAL – Pep Clotet, allenatore della SPAL, si è concesso ai microfoni di tuttomercatoweb.com: “Quella di Crotone è stata una vittoria molto importante per noi, era uno scontro diretto che ci ha permesso di prolungare la nostra buona striscia fuori casa, anche se non la definirei l’unica partita chiave. Abbiamo iniziato la stagione con una squadra nuova e giovane, con l’obiettivo di costruire una mentalità differente: di squadra, metodi, cultura del lavoro. È la cosa più importante quest’anno. Durante tale processo non siamo mai condizionati da un risultato, positivo o negativo che sia, ma conta piuttosto portare avanti le nostre idee. I tre punti di Crotone, in ogni caso, sono stati molto positivi.
La partita di quest’oggi? Il Brescia sarà sempre un club speciale per la grande esperienza e i bei momenti che abbiamo vissuto insieme. C’è stata un’unione intrinseca coi tifosi, che ci hanno aiutati insieme a tanto lavoro a ribaltare una situazione difficile e regalare alla nostra gente dei momenti felici. Sono molto contento che il lavoro della passata stagione sia servito come base per una squadra che oggi guarda in alto in classifica (terzo posto, ndr).
La filosofia calcistica che ho portato a Ferrara? Innanzitutto credo che un allenatore debba aiutare ogni calciatore a migliorare individualmente, correggerne gli errori e affinarne i punti di forza beneficiando il gruppo intero. Quest’aspetto è ogni giorno più importante perché i club si ritrovano in situazioni economiche che non permettono loro di comprare o mantenere i calciatori che vorrebbero, spingendoli piuttosto a tirare fuori il meglio possibile dalla loro rosa e dai loro giovani.
Ho sempre detto che per me il possesso palla è importante solo quando serve a far male all’avversario, a essere verticali e come via per attaccare. È però imprescindibile essere capaci di gestire anche situazioni di gioco nelle quali non riesci a mantenere il possesso, ma puoi comunque controllare la partita diversamente. Il fatto di aver allenato in tanti Paesi influenza molto il mio modo di vedere il calcio, mi ha insegnato quanto conti adattarsi a un determinato contesto così come integrare in ogni nuova avventura insegnamenti e concetti appresi altrove per rendere la tua squadra completa e migliore.
Il mio modello di riferimento in panchina? Potrei fare tanti nomi, perché fin da quando ero molto giovane a Barcellona studiavo in modo maniacale il ruolo dell’allenatore e prendevo spunti tattici da numerosi tecnici. Poi ho girato l’Europa e ho avuto altrettante ispirazioni, ma se devo citare qualcuno in particolare dico Marcelo Bielsa, l’uomo che ha avuto l’impatto più grande sul mio modo di leggere il calcio. Mi riferisco tanto al lavoro quanto al metodo.
Bellingham e Colombo? Sono giocatori e situazioni differenti. Jude non aveva ancora esordito nel calcio professionistico quando sono arrivato al Birmingham City, aveva appena 16 anni e il suo era un caso davvero eccezionale. Mi fa felice vedere tutto ciò che sta raggiungendo col Borussia Dortmund e con la Nazionale inglese. Al contempo, Lorenzo sta facendo i suoi primi passi ed è un calciatore che può avere un grande futuro, se continuerà a lavorare così. Io e il mio staff siamo molto contenti di lavorare con lui e vogliamo cercare di aiutarlo per crescere e migliorare ancora.
Giuseppe Rossi? Tutti conoscono le sue qualità, inoltre la sua grande esperienza è molto positiva per una rosa giovane come la nostra. Non avevamo aspettative di alcun tipo perché sappiamo cosa ha passato e non vogliamo mettergli alcuna pressione, ma siamo contenti di come si è inserito e di come sta lavorando perché l’intensità che richiediamo non è semplice. Siamo soddisfatti che Giuseppe abbia già trovato il gol e speriamo ovviamente che possa continuare a darci sempre di più. Per lui e per l’intera squadra, visto che abbiamo assoluto bisogno delle sue reti.
Qual è la mia ambizione? Per un allenatore è impossibile pensare troppo al futuro e io mi concentro molto sul presente, perché ci metto tutta la mia energia. Sono contento del progetto SPAL, dove ho la possibilità di costruire una squadra nuova, facendo crescere i giovani e ponendo le basi perché questo club possa avere sempre più ambizioni in futuro. Il mio obiettivo oggi è proseguire questo percorso con le nostre armi, raggiungendo una salvezza tranquilla e lavorando in sinergia per portare sempre più in alto la SPAL. Penso solo a questo“.