Pisa, Sibilli l’ammazza-grandi: due gioielli per continuare a sognare
PISA SIBILLI GIOIELLI – Stop, rientro sul destro, palla che termina la sua corsa all’incrocio dei pali. Vittoria per 1-0. Stop, tiro immediato in un millimetro di spazio, palla che termina la sua corsa all’incrocio dei pali dopo aver baciato la traversa. Vittoria per 1-0. Stadi diversi, stessa porta e stesso angolo alto. Due successi […]
PISA SIBILLI GIOIELLI – Stop, rientro sul destro, palla che termina la sua corsa all’incrocio dei pali. Vittoria per 1-0. Stop, tiro immediato in un millimetro di spazio, palla che termina la sua corsa all’incrocio dei pali dopo aver baciato la traversa. Vittoria per 1-0. Stadi diversi, stessa porta e stesso angolo alto. Due successi di misura in altrettanti big match. Stesso piede: il destro dorato di Giuseppe Sibilli, l’ammazza-grandi.
ENTRO E SPACCO!
“Partire dalla panchina? Non è un problema. Il mister fa delle scelte e io ho le caratteristiche per dare subito il mio contributo anche a gara in corso. Alla fine gioco sempre e sono sereno”.
Subentrare ed incidere, soprattutto in gare piuttosto bloccate – in cui ogni minimo errore può risultare decisivo – non è operazione semplice. La qualità di Sibilli è proprio questa: rendere semplici le cose difficili. Non è un caso, infatti, che le sue due perle siano arrivate contro dirette concorrenti come Brescia e Lecce. Entrambe le marcature sono frutto di qualità tecnica notevole, consapevolezza nei propri mezzi e leggerezza mentale (elemento chiave in match d’altissima quota e tensione, alla luce della classifica).
Nella prima gara è entrato nel secondo tempo e ha fatto vedere subito di avere il piede caldo. Gli sono bastati, infatti, appena 3 minuti di gioco ed un centimetro di spazio lasciatogli da Cistana per fare la differenza. Risultato? Eurogol, successo e primo posto riconquistato scavalcando proprio il Brescia.
Nella seconda gara, invece, ha fatto il suo ingresso al 20′ del primo tempo al posto di Mastinu, uscito per febbre. In casi del genere Manzoni parlava di provvida sventura: Sibilli, infatti, sfrutta ancora l’occasione trovando l’ennesimo gioiello. Il coefficiente di difficoltà è molto più elevato perché non c’è né tempo, né spazio per pensare. Risultato? Eurogol, successo e primo posto riconquistato distanziando il Lecce in classifica e riprendendosi la vetta ai danni delle Rondinelle.
Parliamo di due pepite d’oro per bellezza del gesto e per valore (6 punti). Sibilli le descrive così: “Sul goal quando sei lì in quella zona non ci sta da pensare, è tutto istinto, prendi la palla la sposti e calci, prima che entrasse lo sapevo perché l’avevo colpita bene/Mi sono emozionato a rivedere il gol di sabato. Ho chiuso gli occhi quando ho tirato e il pallone ha preso uno strano effetto”.
LA FIDUCIA PER SPICCARE IL VOLO
Sibilli ha totalizzato 940′ l’anno scorso con 5 gol e 2 assist all’attivo spalmati in tutta la stagione; quest’anno lo score minuti/incidenza in campo è praticamente lo stesso ma mancano ancora tre gare alla fine del girone d’andata e tutto il girone di ritorno. I numeri spiegano dunque un andamento lineare e una fiducia sempre crescente. Come dice lui stesso “alla fine gioco sempre e sono felice”. La bravura di D’Angelo è insita soprattutto nella gestione di ogni singolo elemento della rosa, e il Mister in questo ha pochi eguali in B: sa come far sentire tutti importanti, riesce a stimolare mentalmente anche chi gioca poco, legge bene le partite. Inoltre forgia ab origine i giocatori meno altisonanti.
Ciò non è scontato, a maggior ragione perché nel suo recente passato all’Albinoleffe, e non solo, Giuseppe non ha fatto sfracelli. È adesso che il ragazzo riesce a tirar fuori il meglio di sè, e tutto è ricollegabile – ancora una volta – alla fiducia (del Mister, dell’ambiente, in se stesso). Il fattore pubblico può incidere tanto, aiutando ulteriormente a caricarsi. Nella gara contro il Lecce, il popolo nerazzurro ha accolto con grande entusiasmo l’ingresso quasi istantaneo di Sibilli, rimarcando con forza la voce dello speaker. Sintomo che i tifosi credono tanto in lui. E lui ripaga tutti a modo suo, sparandola all’incrocio e facendo venire giù lo stadio, mica poco!
“Che aria si respira in città? C’è entusiasmo. Pisa non vive certe sensazioni da tanti anni ed è bello. La tifoseria è pazzesca e ti dà tanto anche fuori dal campo”.
Gli elementi per continuare a volare nei cieli limpidi dell’alta classifica ci sono tutti: l’ambiente è sano e compatto, l’euforia sugli spalti è immensa, il rendimento in campo eccelso. E con Sibilli l’ammazza-grandi dalla propria parte, che sforna magie a ripetizione, tutto diventa più semplice, anche sognare ad occhi aperti.