Como, Parigini: “La mia svolta a Monza. Adesso sono cambiato e spero di segnare qualche gol”
PARIGINI COMO – Vittorio Parigini, attaccante del Como, ha rilasciato alcune dichiarazioni soffermandosi sul suo momento personale e su quello della squadra lariana. Le sue parole riportate da “Laprovinciadicomo.it”: “Se sono il Parigini che vorrei vedere? Non ancora del tutto, a dire la verità. Penso di avere ancora margini di miglioramento, sia dal punti di vista […]
PARIGINI COMO – Vittorio Parigini, attaccante del Como, ha rilasciato alcune dichiarazioni soffermandosi sul suo momento personale e su quello della squadra lariana. Le sue parole riportate da “Laprovinciadicomo.it”: “Se sono il Parigini che vorrei vedere? Non ancora del tutto, a dire la verità. Penso di avere ancora margini di miglioramento, sia dal punti di vista fisico che da quello delle mie qualità. Da poco sto provando a giocare anche in quello che non è propriamente il mio vero ruolo, e non mi aspettavo di trovarmici così bene. Il mister mi dà tanta libertà, anche di valutare come e dove muovermi. Io sono un attaccante esterno, ma mi piace più fare assist che tirare in porta.
“Con il Perugia è andata molto bene, avremmo potuto essere davvero un attacco spettacolare e divertente. Ma possiamo esserlo ancora. Il rammarico è soprattutto quello di aver perso un nostro compagno, così importante per noi. Quando ho capito di essere tornato padrone delle mie qualità? C’è stato un momento molto preciso. A Monza, quando ho saputo che non avrei giocato dall’inizio. Rispettando naturalmente la scelta dell’allenatore, mi sono detto che allora avrei dovuto dare ancora di più. Mi si è proprio scatenato qualcosa dentro, in senso positivo naturalmente. Ed è lì che ho pensato, adesso devo far capire a tutti che Parigini c’è“.
“Como a metà classifica? Io sono contento di questa posizione, tutti noi lo siamo. Perché è un campionato veramente duro e impegnativo. A volte ci si arrabbia perchè si potrebbe meritare qualcosa di più, anche sabato con la Reggina per esempio. Alla fine si poteva anche vincere. Ma un punto conta sempre, è da noi stessi piuttosto che dobbiamo pretendere sempre di più. Abbiamo fatto di tutto per riuscirci. E comunque meglio pareggiare dimostrando di saper giocare e dominare per un tempo che facendo un tiro in porta soltanto. E’ importante anche dare la dimostrazione del proprio valore, dare comunque sempre tutto quello che si può dare, e noi ci stiamo riuscendo”.
“Sono cambiato io, non c’è dubbio. Sono maturato, dopo tanti anni di sbagli anche personali. Una maturazione sia fisica che mentale, di cui devo ringraziare soprattutto la mia famiglia e mia moglie. Avevo un carattere ingestibile, partivo subito in quarta. Ora, a quasi 26 anni, ho imparato anche a capire dove sbaglio e perché. E in questa maturazione metto anche l’aiuto dello spogliatoio, dei miei compagni. Che sono uno dei gruppi più belli che io abbia mai incontrato. Cosa mi aspetto adesso? Magari anche di poter segnare qualche gol, io non sono uno che ne fa molti. Per ora ne ho fatto uno soltanto, ma prometto che proverò a segnarne altri”.