ESCLUSIVA PSB – SPAL, Meccariello: “Una rivoluzione richiede tempo, ma la strada è giusta. Alessandria come una finale”
MECCARIELLO SPAL ESCLUSIVA MECCARIELLO SPAL ESCLUSIVA – Leader nato, sicurezza assoluta per la categoria, Biagio Meccariello è già diventato un punto fermo della SPAL. Il difensore centrale classe 1991 è arrivato alla corte estense soltanto a gennaio, ma ha contribuito in maniera significativa al cambio d’identità della squadra passata dalla gestione di Pep Clotet a quella di mister Roberto Venturato. L’ex Lecce ha […]
MECCARIELLO SPAL ESCLUSIVA
MECCARIELLO SPAL ESCLUSIVA – Leader nato, sicurezza assoluta per la categoria, Biagio Meccariello è già diventato un punto fermo della SPAL. Il difensore centrale classe 1991 è arrivato alla corte estense soltanto a gennaio, ma ha contribuito in maniera significativa al cambio d’identità della squadra passata dalla gestione di Pep Clotet a quella di mister Roberto Venturato. L’ex Lecce ha portato in biancazzurro tutta la propria conoscenza della Serie B oltre a qualità tecniche e morali notevoli. Sebbene il suo rendimento sia stato elevato e la crescita di tutta la squadra sia palpabile, la rivoluzione di inizio 2022 del presidente Joe Tacopina non è bastata a proiettare il club verso i play-off e, anzi, a 7 giornate dalla fine la permanenza in cadetteria non è ancora scontata.
Di questa situazione controintuitiva e di tantissimo altro abbiamo parlato in esclusiva con lui.
Nonostante tu sia da pochi mesi un calciatore della SPAL, hai già avuto un notevole impatto sull’ambiente. Qual è il segreto di un processo così rapido ed efficace?
“Non ci sono veri e propri segreti, la verità è che avevo tanta voglia di ricominciare e ho trovato l’ambiente giusto per farlo. Ho reagito dopo un periodo in cui mi era dispiaciuto non giocare tanto e quindi non essere tra i protagonisti. Ho accumulato tanta voglia e quando c’è stata l’opportunità di trasferirmi alla SPAL che nonostante una buonissima squadra non viveva un buon momento ho subito accettato senza alcuna esitazione.”
Sia adesso che nelle esperienze precedenti della tua carriera sei stato descritto da allenatori e dirigenti, e anche dai tifosi, come un professionista impeccabile. Quanto credi conti nel calcio contemporaneo l’atteggiamento? Senti di essere di esempio per i compagni?
“Mi lusinga tutto questo. Penso di mettere l’atteggiamento sempre davanti a tutto. Nella vita i miei genitori mi hanno insegnato che comportarsi bene paga sempre. Ogni volta che cambio luogo di lavoro cerco di farlo sempre col giusto approccio e questo ha influenzato positivamente il parere di tutti gli addetti. Non so se sono un esempio ma quando entro al centro sportivo ho sempre voglia di alzare il livello, per me e per la squadra, perché penso che la partita sia lo specchio della settimana. Vivo ogni seduta come una sorta di esame in vista del match.”
Sebbene il ruolino di marcia della gestione Venturato non sia stato finora esaltante, soprattutto nell’ultimo mese le prestazioni della squadra non sono mai mancate. Cosa manca al gruppo per raccogliere più punti?
“Non è facile individuare cosa manchi, nello spogliatoio ce lo chiediamo tutti i giorni. Sicuramente una rivoluzione come quella attuata a gennaio richiede sempre tempo. Nell’ultimo mese abbiamo imboccato la strada giusta in termini di prestazioni e di atteggiamento. Siamo molto rammaricati per i punti che mancano, ma sono convinto che se tutti noi mettiamo il 100% si può ben venire fuori da questa situazione. Adesso abbiamo delle partite importanti in cui possiamo portare a casa vittorie importanti che ci permettano di star tranquilli.”
Quando sei arrivato a Lecce hai contribuito all’apertura di un ciclo vincente e ora hai sposato un progetto altrettanto ambizioso. Forte della tua esperienza, cosa credi servirà per sognare in grande il prossimo anno?
“Il prossimo anno bisognerà ripartire col gruppo unito. Tutti dovremo guardare nella stessa direzione. A Lecce sapevamo divertirci anche fuori dal campo, ricordo l’anno della promozione come quello in cui mi sono divertito di più in carriera. Quando sei squadra anche fuori dal rettangolo verde riesci a riportare il giusto atteggiamento anche in partita. Dovremo ritrovarci con grande entusiasmo, creare amicizie che poi possano aiutarci anche in campo.”
In questa stagione il discorso salvezza è oggettivamente ancora non archiviato e la prossima sfida in casa dell’Alessandria ha un grosso peso specifico. Come si prepara una gara del genere? Che match vi aspettate?
“Il discorso salvezza è ancora aperto e la cosa ci preoccupa. Questo ci porterà a dare la giusta attenzione alle gare con Alessandria e Cosenza. Nelle ultime settimane ci è mancato qualcosa per vincere, abbiamo analizzato le partite e ci siamo detti come proseguire. Personalmente vivo la partita con l’Alessandria come una finale, la vittoria sarebbe un tassello importante. Penso e spero che anche gli altri la vivano allo stesso modo e non ho dubbi che possiamo ottenere nelle prossime sfide i punti che ci servono.”