Ternana, Iannarilli: “Col Frosinone sarà una partita dal sapore particolare”
IANNARILLI TERNANA FROSINONE – Antony Iannarilli, portiere della Ternana, ha parlato a Linchiastaquotidiano.it del match contro il Frosinone. Queste le sue dichiarazioni: “Per me quella di lunedì sarà una gara dal sapore particolare. La vivrò sicuramente in modo diverso rispetto alle altre. Nonostante non sia mai stato un giocatore del club frusinate, comunque alla base c’è un legame che si […]
IANNARILLI TERNANA FROSINONE – Antony Iannarilli, portiere della Ternana, ha parlato a Linchiastaquotidiano.it del match contro il Frosinone.
Queste le sue dichiarazioni:
“Per me quella di lunedì sarà una gara dal sapore particolare. La vivrò sicuramente in modo diverso rispetto alle altre. Nonostante non sia mai stato un giocatore del club frusinate, comunque alla base c’è un legame che si spinge oltre gli aspetti prettamente calcistici. Io sono cresciuto ad Alatri, conosco quella terra e lì risiedono i miei affetti più cari. Il confronto con i giallazzurri per me non potrà mai essere banale. Parliamo di una realtà che, nel corso degli anni, ha saputo strutturarsi in una maniera importante. Ormai è una protagonista affermata del calcio italiano, lo dicono i fatti in modo decisamente eloquente. Dal nostro punto di vista sarà uno scontro diretto. Una partita cruciale per determinare l’eventuale raggiungimento dei playoff. Noi, con merito, abbiamo conquistato la salvezza con largo anticipo attraverso un percorso che è sempre stato dominato da idee specifiche e dalla volontà di praticare un calcio offensivo. Fare tanti gol e creare tante occasioni: un diktat per riuscire ad emergere con personalità in un campionato difficile come quello cadetto. Sia noi che loro non siamo squadre che speculano, assumendo un atteggiamento difensivo. Già all’andata fu una bella sfida e lunedì sono convinto che sarà lo stesso. Mio nonno è stato prezioso perché mi ha indirizzato fin dalla tenera età, portandomi a vedere le partite. Il rammarico più grande che mi trascino dietro è proprio questo: purtroppo non ha potuto vedere il mio esordio in B. Ho sempre voluto fare il portiere, sono partito con quell’idea e l’ho coltivata con umiltà. Nella Lazio mi sono formato, compiendo la classica trafila nelle giovanili. Ho avuto, poi, la fortuna di disputare due anni tra Primavera e prima squadra, allenandomi con giocatori forti. Questo ti fa crescere sotto ogni punto di vista, specialmente a livello umano. Nel mio caso, credo che i benefici più grandi li abbia avuti proprio in termini caratteriali. La parabola di Muslera è stata fantastica. Mi allenavo con lui quando ero in prima squadra e ricordo che non ebbe un esordio agevole, eppure si è rialzato con grande forza interiore diventando un top del ruolo. Nel 2011 si è laureato campione del Sudamerica con l’Uruguay, è diventato titolare nel Galatasary. Sì, la sua storia mi ha insegnato a non mollare mai. Intervento alla milza? Molti pensavano che dovessi smettere. E’ stato, forse, il momento più difficile della mia carriera. I miei sogni in apparenza svaniti. Parlai con Emanuele Giaccherini, il quale aveva avuto lo stesso problema. Capii che, con forza di volontà, sarei potuto tornare. Lì mi sono trovato davanti ad un bivio e acquisii consapevolezza del fatto che la mia crescita non poteva essere interrotta. Avevo 10 anni in meno rispetto all’attualità, mi feci prendere dalla foga dopo qualche parola di troppo ricevuta ma che nel calcio, pensandoci bene, potrebbe anche starci. A distanza di tempo, dico che mi dispiace molto. Io sono un ciociaro, nato e cresciuto in quella fantastica terra. Se tornassi indietro con gli anni e la maturità di oggi, dico che non rifarei quel gesto. Ho tanta stima del Frosinone, della società e di tutto l’ambiente. Lucarelli? Il mister era stato importante già in C, quest’anno mi ha riconfermato titolare e ciò è indispensabile per qualsiasi giocatore. Avvertire la fiducia del tuo tecnico è quanto di più bello possa esserci. Fiducia che, naturalmente, bisogna conquistarsi con la cultura del lavoro. Mi sto godendo quest’anno nel miglior modo possibile, soprattutto poiché quando vieni dal basso riesci ad apprezzare ogni cosa. Anche quelle apparentemente più banali, aiutato dal calore di una piazza eccezionale e di una società davvero importante”.