Reggina, Taibi: “Stellone e i ragazzi bravi a centrare una salvezza tranquilla. Il campionato è altalenante”
TAIBI REGGINA – Massimo Taibi, direttore sportivo della Reggina, è intervenuto ai microfoni di “Radio Gamma No Stop” analizzando il campionato della squadra amaranto. Le sue parole riportate da “TuttoReggina.com”: “Bilancio? Campionato altalenante, sali e scendi. Eravamo partiti bene, eravamo al secondo posto, poi quelle dieci gare ci hanno condotto in un vortice negativo, sono stati […]
TAIBI REGGINA – Massimo Taibi, direttore sportivo della Reggina, è intervenuto ai microfoni di “Radio Gamma No Stop” analizzando il campionato della squadra amaranto. Le sue parole riportate da “TuttoReggina.com”: “Bilancio? Campionato altalenante, sali e scendi. Eravamo partiti bene, eravamo al secondo posto, poi quelle dieci gare ci hanno condotto in un vortice negativo, sono stati bravi Stellone e i ragazzi a centrare una salvezza tranquilla. La squadra ha tirato fuori i valori e ha centrato l’obiettivo. Quando ti ritrovi in un vortice come il nostro, sono stati bravi a venire fuori dalle difficoltà. É un campionato in cui puoi perdere contro chiunque se non sei concentrato”.
“Quando si fanno dei programmi, ci sono delle aspettative. Da due anni dico che la nostra squadra è costruita con un budget normale, che punta ad una salvezza tranquilla, con la speranza di poter agganciare le prime otto con un po’ di fortuna. E per due anni non mi sono sbagliato. In una fase ci abbiamo creduto di poter agganciare i playoff. In ogni caso, il nostro campionato l’abbiamo fatto, raggiungendo la salvezza con ampio margine”.
“Per alcuni il calcio è una materia sconosciuta, il calcio è fatto di equilibri. I grandi dirigenti che ho avuto, Braida e Marotta, mi hanno insegnato che le piccolezze fanno la differenza. Lo staff medico ti porta punti, lo staff organizzativo ti porta punti. Dopo Terni ho dovuto blindare la squadra, ho vissuto cose che poche volte ho visto da quando faccio calcio. E queste cose distolgono l’attenzione alla squadra, io ho fatto il calciatore e so che inconsciamente queste cose pesano, perché poi, quando le cose vanno male, possono crearsi degli alibi. Bisogna avere la linea avuta da febbraio, meglio pochi ma buoni, almeno per non fare confusione”.