Cremonese, senti Brighenti: “La promozione in Serie B fu una liberazione”
BRIGHENTI CREMONESE – Un ex giocatore che ricorda bene una promozione con la maglia grigiorossa è Andrea Brighenti, attaccante della Juventus U23. L’ex Cremo fu protagonista della promozione dalla C alla B. Il classe ’87, a cuoregrigiorosso.com, ha parlato dei ricordi con la maglia della Cremonese e della recente promozione in Serie A. Le parole […]
BRIGHENTI CREMONESE – Un ex giocatore che ricorda bene una promozione con la maglia grigiorossa è Andrea Brighenti, attaccante della Juventus U23. L’ex Cremo fu protagonista della promozione dalla C alla B. Il classe ’87, a cuoregrigiorosso.com, ha parlato dei ricordi con la maglia della Cremonese e della recente promozione in Serie A.
Le parole di Andrea Brighenti
«Io sto bene, grazie. Sono a Torino, stiamo andando avanti con i playoff ed è tutto a posto. Sto recuperando da un problema al tendine d’Achille, cercherò di essere a completa disposizione per il ritiro di quest’estate. L’esperienza a Cremona? Sono ricordi bellissimi, perché i negativi anni precedenti sono culminati in quel 6 maggio. Per noi e per me, che ero a Cremona da un po’ di anni, è stata una sorta di liberazione, l’arrivo della tanto agognata Serie B. Allo stesso modo penso che sia stato così quest’anno per i ragazzi come Daniel che è al terzo anno a Cremona. Dopo anni negativi in cui ci sono le critiche, che fanno parte del gioco, vincere è incredibile e piacevole. Sono stato a Monza, una società che prima del cambio di proprietà era “niente” e nel giro di otto mesi abbiamo vinto il campionato, trovandoci addirittura a +11 a febbraio. Nei miei primi anni a Cremona la programmazione era sbagliata e la società non era strutturata per vincere, un aspetto fondamentale che giocatori e staff percepiscono. Il primo anno in cui si sono messe a posto le cose, invece, è arrivata la promozione. Credo che facendo le cose per bene si riesca a vincere: ok, a Monza hanno speso tantissimo, ma dei miei cinque anni e mezzo a Cremona quello della promozione era il più strutturato. Ho avuto la fortuna di fare questi due anni qua alla Juventus e di giovani bravi ne ho visti tantissimi. Qualitativamente sono tutti in gamba, fanno cose in allenamento che in Serie C non si vedono. Poi però vai sui campi a giocare e magari ti accorgi che non sono pronti. Serve una crescita con pazienza, senza titoloni. Quando Allegri parlò bene di Fagioli anni fa, su di lui si sono create aspettative che sta cercando di mantenere. Ma non è facile quando ti casca addosso tutto dalla stampa e dal pubblico. A ragazzi del genere così rischi di fare male, serve che trovino l’ambiente giusto in cui riceve i complimenti e le critiche al momento giusto. Ci sono tanti fattori in un ragazzo di 18-19 anni, ma le qualità sono indiscutibili. Ho seguito tutto il campionato, soprattutto la Cremonese e un po’ il Monza. Le partite nell’ultimo periodo pesano per tutti, che stiano sopra o sotto. Alla fine vince la squadra che nel complesso mantiene l’equilibrio e in questo è fondamentale quello che succede dentro lo spogliatoio. Quando arrivi alla vittoria finale dietro c’è sicuramente qualcosa di importante, una grande condivisione che ti permette di ripartire anche dopo le sconfitte. 3-0 di Piacenza? Quella è stata una delle settimane più difficili del mio periodo a Cremona, eravamo sotto di nove punti e avevamo appena perso malamente un derby, per noi che dovevamo vincere era un momento difficile. Avevamo tutti contro ed eravamo solo noi, con il mister e lo staff. Avere la partita più bella da giocare la settimana successiva è stata una fortuna, ci ha aiutato. Loro erano nel momento migliore, noi in quello peggiore e spesso capita che ad avere la meglio sia proprio quest’ultima. Progetto U23?Si tratta di un progetto secondo me importante, soprattutto nelle grandi società il salto tra Primavera e prima squadra è immenso. I ragazzi iniziano a giocarsi partite contro giocatori che si giocano il contratto e imparano a capire cosa vuol dire giocare per vincere e penso sia molto utile. Mi fa strano che, essendo importanti i numeri, non ci abbia ancora pensato qualche altra squadra. Per me è un’esperienza positiva soprattutto per i ragazzi. Playoff di Serie B e Serie C? La Serie C è imprevedibile, anche noi possiamo dare fastidio. Padova e Reggina sono squadre importanti, non me la sento di dare una favorita. In B potrebbe salire il Brescia”.