Lecce, la rivincita di Calabresi: “Qui mi ci ha portato l’istinto. Mi sono fidato di un uomo schietto come Corvino”
CALABRESI LECCE – Un cammino quasi perfetto quello del Lecce che si è guadagnato di diritto la tanto ambita promozione in Serie A. Tra i grandi artefici dell’impresa giallorossa c’è sicuramente Arturo Calabresi, difensore centrale perno della retroguardia salentina, uno che di gavetta ne ha fatta tanta e merita ancor di più questo riconoscimento. Calabresi […]
CALABRESI LECCE – Un cammino quasi perfetto quello del Lecce che si è guadagnato di diritto la tanto ambita promozione in Serie A. Tra i grandi artefici dell’impresa giallorossa c’è sicuramente Arturo Calabresi, difensore centrale perno della retroguardia salentina, uno che di gavetta ne ha fatta tanta e merita ancor di più questo riconoscimento. Calabresi ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport in cui ha parlato di Lecce e della sua gente.
Ecco le parole di Arturo Calabresi rilasciate al Corriere:
“A Lecce mi ci ha portato l’istinto, sapevo che, di rientro da Cagliari, con il Bologna, doveva finire. E così è stato. Mi ero ripromesso che sarei ritornato in A con le mie gambe, conquistandomelo. Ci sono riuscito. E dico che qui ci sono le potenzialità e c’è la piazza per ricostruire l’idea di una squadra virtuosa al Sud. Lecce per il rapporto della gente con il calcio ricorda Roma: dal caffè della mattina senti di essere dentro qualcosa che vive di pallone. A Lecce mica è stato facile: da più di un anno non giocavo una gara da 90′, ma mi sono fidato di un uomo schietto come il direttore Corvino. E il tempo mi ha dato ragione. Ho anche preso la fascia di capitano quando mancava Lucioni qualche volta, qualcosa che non potrò scordare mai, che ti identifica”.