Monza, Stroppa: “Al grano seminato nulla ha potuto impedire di germogliare. Obiettivo? Le ambizioni del presidente vanno assecondate”
MONZA STROPPA – Intervista fiume di Giovanni Stroppa, tecnico del Monza, al Corriere dello Sport. Di seguito le sue parole, a cominciare dalla gioia promozione, riportate da forzamonza.it: «La gara di Pisa è stata la ciliegina sulla torta dopo un’annata avvincente costruita tra tante avversità. Il Covid e la mancanza iniziale di identità del gruppo […]
MONZA STROPPA – Intervista fiume di Giovanni Stroppa, tecnico del Monza, al Corriere dello Sport. Di seguito le sue parole, a cominciare dalla gioia promozione, riportate da forzamonza.it:
«La gara di Pisa è stata la ciliegina sulla torta dopo un’annata avvincente costruita tra tante avversità. Il Covid e la mancanza iniziale di identità del gruppo hanno complicato le cose. Ma abbiamo lavorato tanto per arrivare alla fine. A Perugia non eravamo così pronti come lo siamo stati in questi playoff. Eppure quella sconfitta ci ha rinforzati. Spareggi spettacolari. Il Brescia rimontato due volte e con il Pisa abbiamo subito gol al 93’ e poi le due reti nella gara di ritorno in 9’ che avrebbero potuto ammazzarci. Invece siamo qui a gioire. Meritatamente. La consapevolezza del nostro valore ha fatto la differenza».
Sull’inizio complicato e i passaggi chiave della stagione
«Abbiamo dovuto raccogliere i cocci all’inizio e rimetterli insieme. Valoti, Ciurria, Mota, Gytkjær e tanti altri non avevano svolto la preparazione e abbiamo dovuto prima recuperarli. Costruita un’idea comune di squadra, consolidata con il lavoro quotidiano, abbiamo potuto giocare e vincere. Vittoria in 9 col Cittadella, disfatta col Perugia: passaggi chiave? C’è stato anche il ribaltone con il Frosinone. Una gara che ci ha fatto crescere. Come la partita di Cittadella e sono sicuro che anche la sconfitta del Curi ci ha dato molto. Tutto quello che è successo ha un sapore speciale. Bisogna dare merito ai ragazzi. Questa stagione non avremmo voluto che finisse mai».
Sull’importanza e conseguente responsabilità di una società forte alle spalle
«Vedere Berlusconi festeggiare è stata la soddisfazione più bella. Questo lavoro lo si fa anche per gli altri. Osservare il patron e Galliani gioiosi, sapendo che il loro sogno era tornare in A, è una felicità immensa. Pressione o stimolo avere il fiato sul collo della società? Una risorsa decisiva. Avere Berlusconi e Galliani accanto ha facilitato tutto. Chi ha ottenuto più successi di loro nel calcio mondiale? Abbiamo condiviso ogni scelta che è stata frutto di un confronto nella massima responsabilità e nel rispetto dei ruoli. Mi hanno dato serenità. Anche il direttore Antonelli ci è stato sempre vicino. Grande supporto. Tutte componenti preziose che hanno contribuito alla vittoria. E “al grano che abbiamo seminato, nulla ha potuto impedire di germogliare”. Una frase che avevo scritto nello spogliatoio a Crotone e in cui non smetterò mai di credere fermamente».
Su Mota Carvalho
«Ha margini di crescita impressionanti. Lui gioca al calcio per il piacere di farlo. Deve maturare e mettere dentro al suo bagaglio tecnico ulteriori qualità che potrebbero permettergli di compiere un grande percorso. Se mi somiglia? Io avevo l’ultimo passaggio, lui ha l’esplosività e vede la porta da centravanti vero. Insieme ci saremmo completati magnificamente».
Obiettivo reale del Monza per l’anno prossimo?
«Consolidare la categoria, magari anche divertendoci. Le ambizioni del presidente vanno assecondate. Sarebbe bello fare un torneo intenso e senza rischiare di perdere la A. Serviranno linee guida certe, disciplina, lavoro, rispetto».