Palermo, l’AD Sagramola: “Baldini l’artefice della trasformazione della squadra. Contento per i tifosi”
SAGRAMOLA PALERMO – L’AD del Palermo Rinaldo Sagramola ha rilasciato una lunga intervista ricca di spunti a Mediagol.it. “Silvio Baldini è stato veramente l’artefice di questa trasformazione incredibile di una squadra che aveva perso fiducia e sembrava ormai destinata ad un campionato all’insegna dell’anonimato. L’allenatore è riuscito ad entrare nella testa dei ragazzi, a dare loro quella forza che poi […]
SAGRAMOLA PALERMO – L’AD del Palermo Rinaldo Sagramola ha rilasciato una lunga intervista ricca di spunti a Mediagol.it.
“Silvio Baldini è stato veramente l’artefice di questa trasformazione incredibile di una squadra che aveva perso fiducia e sembrava ormai destinata ad un campionato all’insegna dell’anonimato. L’allenatore è riuscito ad entrare nella testa dei ragazzi, a dare loro quella forza che poi ha contraddistinto l’ultima parte della stagione insieme ad una ritrovata vena atletica. Il mister è riuscito a trasformare un brutto anatroccolo in un cigno. Anzi, direi “un pollo in un’aquila”, parafrasando una metafora che spesso usa Silvio stesso. Ci ha regalato una soddisfazione immensa, con una partecipazione popolare straordinaria.
Io venni a Palermo nel 2004 a settembre con la squadra già promossa in Serie A e ricordo bene tutta la città imbandierata con i vessilli rosanero e mi rammaricavo per il fatto di essere arrivato dopo, senza aver vissuto quel momento di gioia collettiva. Nel 2020 abbiamo vinto il campionato di Serie D ma a causa della pandemia non abbiamo potuto festeggiare, sembrava quasi una maledizione. Quest’anno finalmente ce la siamo goduta al massimo, un’emozione fantastica. Si tratta di una promozione assolutamente meritata, nessuno non ci ha regalato niente. Delle ultime dodici partite ne abbiamo vinte dieci subendo pochi gol ed abbiamo dominato in ogni campo.
Sono contento per i tifosi e per la società che aveva gettato tre anni fa il cuore oltre ogni ostacolo, lanciandosi in questa avventura piena di incognite. Sono contento per la struttura, i dipendenti ed il direttore sportivo Renzo Castagnini che, oltre ad essere per me un grande amico, è un professionista esemplare. Sono contento anche per me stesso. Sono venuto a Palermo per rimettermi in gioco. Qui avevo più da perdere che da guadagnare sotto il profilo della considerazione professionale. Ricominciare dai dilettanti, conoscendo le insidie, è stato un rischio.
Siamo stati tutti ripagati con due promozioni in tre anni, non è cosa di tutti i giorni soprattutto considerando quanto ci mettono altre squadre non solo parlando di tempo ma anche di soldi. Basta guardare il Bari quest’anno e la Ternana la stagione precedente: entrambe ci hanno messo tre anni per fuggire da questa ‘palude’ della Serie C, passatemi il termine, che secondo me è il campionato più difficile per quanto concerne una promozione dei campionati professionistici italiani. Tutto ciò è per me una grande gioia ed una grande soddisfazione.
Avevamo già cercato il mister Baldini nel 2020. Purtroppo lui aveva già dato la propria parola alla Carrarese. Essendo lui l’uomo che tutti quanti conosciamo, non se l’è sentita di venire meno non tanto al contratto firmato, ma soprattutto alla parola che c’era tra lui ed il club toscano. A dicembre scorso c’è stata una presa d’atto, visto l’abbrivio della squadra non in linea alle aspettative, le nostre e quelle del presidente. Avevamo deciso di cambiare l’allenatore Giacomo Filippi e di andare subito a verificare la disponibilità di Baldini che è arrivata nell’immediato. Il resto lo conoscete bene.
Questa sua straordinaria capacità di coinvolgere la città? Io non sono uno psicologo o un sociologo ma evidentemente parla una lingua compresa e apprezzata dalla gente. Se abbiamo raccolto questi unanimi e sentiti consensi gran parte del merito è proprio di Silvio, io penso che con un altro allenatore con gli stessi risultati probabilmente non avremmo visto lo stadio pieno in ogni partita dei playoff. Magari ne avremmo avute dai 25mila ai 28mila, ma molta gente era sugli spalti per lui. Oggi non ci si può più muovere in città, Baldini è fermato continuamente dai tifosi che gli chiedono foto ed autografi. Lui è riuscito in questo processo di identificazione straordinario che altri più bravi di me sapranno interpretare e definire, io ne prendo felicemente atto.”