Palermo, Castagnini: “Io e Baldini non ci sentivamo più al centro del progetto. Non siamo compatibili col City Group”
CASTAGNINI PALERMO – Renzo Castagnini, oramai ex direttore sportivo del Palermo, è intervenuto in conferenza stampa per spiegare i motivi che lo hanno portato, contestualmente a Silvio Baldini, a presentare le dimissioni e interrompere anzitempo, quindi, il rapporto professionale in essere con il sodalizio rosanero. Queste – riprese da Gianlucadimarzio.com – le sue dichiarazioni: “Sapete […]
CASTAGNINI PALERMO – Renzo Castagnini, oramai ex direttore sportivo del Palermo, è intervenuto in conferenza stampa per spiegare i motivi che lo hanno portato, contestualmente a Silvio Baldini, a presentare le dimissioni e interrompere anzitempo, quindi, il rapporto professionale in essere con il sodalizio rosanero. Queste – riprese da Gianlucadimarzio.com – le sue dichiarazioni:
“Sapete perché e come siamo rimasti qua. Il mister ha raggiunto un grandissimo risultato, tutti erano felici che proseguisse questa avventura. La nuova proprietà l’ha fatto. Il mister si è esposto per il sottoscritto, ma anche io sono rimasto. In realtà, non ci sentivamo al centro del progetto. Abbiamo provato a lavorare, ma abbiamo capito di aver perso il gruppo e tutta quella forza che lo scorso anno ci ha portato a ottenere quel grandissimo risultato. Quando ci siamo accorti di questo, abbiamo preso questa decisione. Il mister non ha mai avuto rapporti con il City Group, per questo non si sentiva al centro del progetto”.
Sulle questioni di mercato
“Il mercato fatto finora è stato condiviso da me con il City Group. I giocatori che hanno firmato il rinnovo sono contenti, ma ci sono dei passaggi che sono importanti. Se uno fa aspettare dieci giorni per firmare, un giocatore si sente meno importante. Abbiamo provato a fare un certo tipo di lavoro, ma non ci siamo riusciti. Prima di proseguire su questa strada abbiamo detto basta. Ci siamo accorti che era difficile riproporre quello che ci ha portato al successo lo scorso anno”.
Scarsa la compatibilità con il City Group
“Ho detto al presidente Mirri che si è creata una situazione che, responsabilmente, facciamo fatica a mettere a posto. È un discorso di responsabilità. Loro hanno un modo di lavorare diverso dal nostro, sicuramente porteranno il Palermo in Serie A, ma non siamo compatibili”.
Tanta l’amarezza del direttore per l’epilogo finale, ma altrettanta la soddisfazione per quanto fatto negli anni
“Andar via da Palermo per me è un peso incredibile, ma ho dato tutto e ho dato l’anima. Non l’ho fatto per soldi e questo va ricordato. Questa società l’abbiamo creata insieme io e Sagramola: oggi lasciamo un patrimonio al gruppo più importante del mondo. Questo è un vanto. La proprietà ci ha chiesto di pensarci per ricucire lo strappo. Quando non hai più nulla dentro, però, è inutile prendersi in giro. I soldi sono importanti, ma è più importante la coscienza. Quello che ho fatto a Palermo non posso buttarlo via per un contratto. Penso di non aver più niente da dare in questa situazione”.
“Non proviamo rancore o rabbia verso nessuno. Ringraziamo il presidente e la proprietà attuale per averci dato la possibilità, anche se non sentivamo la fiducia, e sono certo che a Palermo faranno grandi cose perché hanno professionisti e mezzi di grande livello. Non so in quanto tempo, ma porteranno il Palermo in Serie A. Hanno una grandissima struttura e organizzazione, lasciamo loro un grandissimo patrimonio in una città meravigliosa. Il rapporto con Zavagno è stato leale, l’ultima decisione la prendevo sempre io. Il motivo di questa decisione, però, non è il mercato. Del City Group posso dire solo che il Palermo crescerà e diventerà grande”.
Su Zavagno
“Il rapporto con Zavagno è stato leale, l’ultima decisione la prendevo sempre io. Il motivo di questa decisione, però, non è il mercato. Del City Group posso dire solo che il Palermo crescerà e diventerà grande”.