Spal, Tacopina: “Mancosu per me è come un figlio, voleva tornare in Sardegna. Ora abbiamo Proia”
SPAL TACOPINA – Nel giorno dell’addio di Marco Mancosu, il presidente della Spal, Joe Tacopina ha voluto parlare in conferenza stampa per spiegare com’è andata la trattativa. Nell’occasione ha trattato anche le ultime operazioni di calciomercato e la sconfitta contro la Reggina. Queste le sue parole secondo quanto riporta picenotime.it: “L’addio di Mancosu? Non voglio che ci […]
SPAL TACOPINA – Nel giorno dell’addio di Marco Mancosu, il presidente della Spal, Joe Tacopina ha voluto parlare in conferenza stampa per spiegare com’è andata la trattativa. Nell’occasione ha trattato anche le ultime operazioni di calciomercato e la sconfitta contro la Reggina. Queste le sue parole secondo quanto riporta picenotime.it: “L’addio di Mancosu? Non voglio che ci siano segreti e vi ho convocato proprio per spiegarvi la situazione. Marco per me è come un figlio e gli voglio molto bene. Il suo desiderio era quello di tornare in Sardegna con la propria famiglia. E’ venuto a parlare con me e con il ds Lupo chiedendo informazioni economiche sul prolungamento del contratto, la nostra policy però in tal senso è molto rigida e non si discutono assolutamente i rinnovi durante il periodo di calciomercato. Questo vale per tutti, dai top player fino ai giocatori più giovani, senza alcuna eccezione. Anche Viviani, Dickmann e Thiam ci hanno fatto percepire richieste di prolungamento ma pure per loro vale questo regolamento. Il gruppo viene prima di tutto ed i calciatori lo sanno. Mancosu ieri sera mi ha detto che l’offerta del Cagliari era importante e pluriennale con un futuro anche nell’ambito manageriale nella sua Cagliari, per questo motivo abbiamo deciso di risolvere consensualmente il contratto. Non tratterò mai qui chi non intende rimanere, vogliamo esclusivamente giocatori convinti e motivati. Mancosu mi ha detto due cose lo scorso Martedì: che la Spal non era più la sua priorità principale e che questo si era riflesso nella sua prestazione contro la Reggina, dove non era stato in grado di dare il 100%. Mi ha spiegato che non riusciva ad essere completamente concentrato e probabilmente questa situazione non sarebbe cambiata da qui in avanti. Di fronte a questi elementi non potevamo aspettare ulteriormente. Ed ecco perché il contratto è stato risolto. Detto questo, voglio sottolineare ancora una volta quanto Marco sia una delle migliori persone che abbia conosciuto in tutta la mia vita. Oltre a questo è anche uno dei giocatori di maggior talento con il quale abbia avuto la possibilità di lavorare ed in maniera totalmente sincera gli auguro il meglio per il suo futuro, eccezion fatta per la partita del 27 (ndr Spal-Cagliari al “Mazza”). In circostanze del genere sarei molto arrabbiato, ma non riesco ad esserlo con Marco perché è un essere umano speciale e lo considererò sempre tale. A tutto questo va aggiunto il tema tattico, perché nell’attuale sistema di gioco della Spal Marco voleva giocare mezzala e non più trequartista. Quindi abbiamo fatto mosse per migliorare ulteriormente la squadra. Ora abbiamo Proia con noi che diventerà importante e colmerà un vuoto che avevamo nel reparto di centrocampo, visto che possiede le caratteristiche che mancavano. Altre partenze? Alla Spal c’è un direttore sportivo di cui ho piena fiducia e quando la società riceverà delle proposte per i giocatori queste verranno valutate. Al momento nessun altro giocatore tra quelli in scadenza ha ricevuto offerte. Tutto quello che faremo da qui alla chiusura del mercato sarà fatto per migliorare la Spal. Quindi se un giocatore andrà via sarà sostituito con un altro che potrà alzare il livello della squadra, non certo abbassarlo. Penso di aver speso abbastanza soldi nell’ultimo anno per far capire che non sono qui per vivacchiare in Serie B. Non vi dirò cosa abbiamo in mente di fare sul mercato nei prossimi dodici giorni. Le domande che mi fate sui nostri obiettivi sono stupide, perché se parlassi ci sarebbero grosse conseguenze sulle trattative. Il mercato ha i suoi tempi e le sue dinamiche: ora abbiamo questa squadra e siamo soddisfatti di com’è stata costruita. Domani potrebbe nascere un’opportunità e nel caso allora la valuteremo. La brutta prestazione con la Reggina? Abbiamo fatto schifo, tutto qui. Ora c’è un’altra partita a cui pensare. Nel 1990 i Chicago Bulls persero le prime tre partite della stagione ed alla fine vinsero il campionato, avviando una vera e propria dinastia. Se a quel tempo avessero chiesto al presidente o all’allenatore cosa pensassero delle prime tre gare avrebbero risposto come me. Dobbiamo per forza guardare avanti. E’ stata una pessima prestazione e non ci sono attenuanti di alcun tipo. Conosco però questa squadra e le sue qualità e so che faremo meglio già a partire da Sabato ad Ascoli”.