“Stiamo lavorando perché non vogliamo sbagliare e vogliamo scegliere bene. Il profilo? Non siamo in questo momento una squadra che è partita per inseguire la promozione in A quest’anno, siamo all’interno di un programma triennale, oramai biennale. Questo per dire che la figura dell’allenatore che scende dalla A e accetta la B per vincere subito non va bene. Siamo in costruzione, abbiamo bisogno di gente che lavora per costruire un qualcosa. Tempi? Impossibile dirlo». Charlie ha anche parlato di Gattuso: «Per me è difficile parlarne. Certo è stata una brutta botta per tutti, e non possiamo dimenticare che nelle difficoltà c’è stato anche questo colpo basso. Detto questo, il mio pensiero va anche a Guidetti e Bircham che si sono messi in gioco”.
Como, Ludi: “Abbiamo ancora tempo per dimostrare il nostro valore”
LUDI COMO ALLENATORE E CRISI – Il direttore generale del Como, Charlie Ludi, ai microfoni de La Provinciadicomo.it ha analizzato il momento dei lariani in campionato e toccato l’argomento sull’allenatore. Ecco le sue parole “Stiamo lavorando perché non vogliamo sbagliare e vogliamo scegliere bene. Il profilo? Non siamo in questo momento una squadra che è […]
LUDI COMO ALLENATORE E CRISI – Il direttore generale del Como, Charlie Ludi, ai microfoni de La Provinciadicomo.it ha analizzato il momento dei lariani in campionato e toccato l’argomento sull’allenatore.
Ecco le sue parole
Il momento no – “Contro il Cagliari e il Pisa ci è mancata solo la vittoria. Una vittoria che avrebbe avuto un significato importante a livello di consapevolezza. Il paragone con lo scorso anno? Andrei cauto, al di là della curiosa ripetitività dei risultati, a fare paragoni. Io credo che questa rosa possa togliersi delle soddisfazioni, siamo convinti del lavoro che è stato fatto in allestimento. Va gestita la situazione contingente. Adesso che abbiamo faticosamente inquadrato la vicenda di Gattuso, a cui va il nostro abbraccio, possiamo concentrarci sul futuro”.
I tempi e i nuovi innesti: “Ci sono i tempi che servono per fare la scelta migliore. Di Fabregas si sapeva, serve un po’ di tempo. Baselli forse ha forzato troppo alla prima giornata e ha avuto qualche problemino. Anche sabato voleva stare in campo sino alla fine. Ho sentito cose condivisibili, là fuori. Noi dobbiamo procedere a piccoli passi e porci come primo obiettivo quello di far tornare orgogliosa la gente di questa squadra. Come lo era stata dopo la partita con il Cagliari. Poi è successo quello che è successo. Ma siamo ancora noi e il tempo per dimostrarlo c’è tutto”.