Ternana, la nuova arma è la connessione tra Palumbo e Partipilo
Cosa stanno dando Palumbo e Partipilo alla "nuova" Ternana di Cristiano Lucarelli.
Discorso avviato nella scorsa stagione e proseguito con la firma della famosa e chiacchierata lettera d’intenti all’inizio di quella in corso, la Ternana allenata da Cristiano Lucarelli sta continuando il processo di costruzione di un’identità tecnico-tattica aggiornata e confacente tanto alle idee dell’allenatore quanto alle richieste societarie.
Perché è una “nuova” Ternana
Il processo evolutivo dei rossoverdi ha visto una squadra esondare in Serie C per qualità del gioco e risultati, per poi cercare di replicare determinati concetti in cadetteria, trovando un contraddittorio ovviamente più arduo e di conseguenza risultati zoppicanti. L’altalena di prestazioni ha portato ad abbassare intenzionalmente la verve offensiva di questa squadra, che dalla primavera in poi dell’annata passata ha trovato nuove convinzioni che sta cercando ora di assorbire definitivamente.
La necessità di talento all’interno dello scacchiere organizzato
Prima la difesa a tre, poi un equilibrio esteso alla totalità dei principi di gioco della squadra e, dunque, non solo al sistema da adottare. La Ternana 22/23, rispetto alla sorella 21/22, ha un atteggiamento differente, più compatto e attento, in un certo senso reattivo invece che spiccatamente propositivo come palesato in passato. Le Fere hanno dimostrato di voler vivere la partita non più come un roller-coaster, cercando di attendere, contenere, incidere in una maniera diversa. Una squadra probabilmente meno bella da vedere, al contempo forse non rispondente all’Eden che Lucarelli immagina per i suoi ragazzi, ma indirizzata da una linea coerente. In questo disegno, il pennello della qualità è stato consegnato a due giocatori, Antonio Palumbo e Anthony Partipilo.
L’esplosività di Partipilo
Non sono accostabili né sotto l’aspetto tecnico né considerando eminentemente il lato tecnico: questo, probabilmente, è il tratto più affascinante di tale, speciale, connessione. Entrambi pilastri della Ternana di certo non da questa stagione, il punto sciorinato in precedenza sottintende come a Palumbo e Partipilo sia stato chiesto di alzare ulteriormente l’asticella del protagonismo.
Uno dei due, l’estroso pugliese, è sempre stato abituato a vedersi e ritenersi come un’arma capace di cambiare la storia dell’evento. Partipilo non segue il copione degli altri, bensì è l’attore chiamato a ribaltare le situazioni, accelerare i battiti e cambiare gli epiloghi immaginati. Il suo calcio esplosivo e qualitativo, dirompente ed esaltante è un affare che pochi possono gestire e pochissimi capire. Il classe ’94 ama, insomma, disorganizzare quello che gli altri interpreti preparano.
L’intelligenza di Palumbo
Nel 4-3-2-1 umbro, non volendo connotare lo schieramento con alcuna passività dettata dai freddi numeri, Palumbo sta indossando un abito nuovo rispetto a quello che l’ha reso decisamente apprezzato in cadetteria e, più ampiamente, nel calcio. Elemento che ha costruito la propria carriera sulla tecnica applicata e la grande comprensione del gioco, la bontà cognitiva che l’accompagna gli sta permettendo di muoversi molto bene anche qualche metro più avanti, da trequartista. Mentre Partipilo sgorga in maniera imprevedibile, Palumbo ha la capacità di ubicarsi in maniera sempre precisa e funzionale negli spazi, che riconosce prima e meglio degli avversari, potendo così esplorare linee di passaggio precise e pericolose. Giocatore che sta tra l’altro sviluppando rinnovata eleganza, restituisce una sensazione di comodità nel dinamismo delle circostanze e nella possibilità di modellare la partita con le proprie giocate, mentre il sodale Partipilo – per sintetizzare la realzione – vede nell’improvvisa accensione la propria più concreta possibilità di intervento.
Anthony e Antonio personificano brio e calma, intensità e raziocinio. Entrambi sono guidati dal faro della qualità, quella che dovranno continuare a insufflare nella Ternana.