Brescia, Cellino: “Troppa pressione per Clotet e i calciatori. A Bari fatta una bella figura di m….”
Le parole di Massimo Cellino dopo la pesante sconfitta del Brescia contro il Bari
Massimo Cellino, presidente del Brescia, ha presenziato alla celebrazione del primo anno di vita del Brescia Store di via X Giornate. A margine dell’evento è tornato a parlare con i giornalisti per analizzare la batosta subita a Bari dalle rondinelle.
Ecco quanto raccolto da Bresciaingol.it:
Bari? “Abbiamo fatto una bella figura di m… Un motivo ci sarà. Troppa pressione, troppe aspettative che hanno creato pressione nei calciatori e nell’allenatore. Si sono trovati così troppo delusi nel subire il primo gol e poi il secondo. Era talmente alta la tensione che avevano, che non sono riusciti a metabolizzare. Se ci avessero dato il gol di Ayè, che era regolare, saremmo rientrati negli spogliatoi con ancora delle speranze. Abbiamo preso 6 gol, vorrà dire che ci servirà per capire dove abbiamo sbagliato”.
Clotet? “Lo conosco bene, ha sentito la pressione. La sentivamo tutti, stavamo facendo già discorsi in proiezione: se vinciamo a Bari e non vince la Reggina saremo primi da soli in classifica… Ogni volta che andiamo a fare queste partite e sentiamo questa pressione non giochiamo determinati perchè siamo una squadra in crescita, che rischia di subire i contraccolpi. Io però mi metto a ridere perchè guardo la squadra con cui stiamo giocando: Mangraviti terzino sinistro, Labojko centrale che l’anno scorso abbiamo mandato a giocare a Cipro. Non possiamo pretendere che ci sia un’evoluzione della squadra, con un gioco corto in trenta metri, la pressione alta e giocare con il trequartista e due punte; è più un modo di combattere la paura che sentirsi davvero pronti. L’intento di Clotet era dare un segnale, non avere paura, ma invece è un modo di ammettere di averla. E’ tutta una questione psicologica. Io sentivo che non avremmo fatto risultato a Bari perchè avevo letto troppa tensione nella squadra, è una questione psicologica…”.
“Brescia deve maturare insieme a questa squadra. Ai tifosi non si può dare qualcosa e poi levargliela. I tifosi vengono da 90 anni di supplizi. Ho letto che il Brescia è la squadra che è retrocessa più volta dalla A alla B, questo fa andare allo stadio con la paura di perdere e non con l’entusiasmo di vincere. Appena va male una partita si vedono subito i fantasmi del passato. Io e Clotet dobbiamo essere molto realisti, per questo dico sempre che dobbiamo salvarci. Si può perdere una partita, ma il campionato resta lungo. Ci sono 20 squadre in B e tutte sono convinte di poter puntare alla promozione, altrimenti non ci si spiega perchè Perugia, Como, Benevento cambiano allenatore, il Cagliari lo sta per cambiare… Tutti vogliono andare in serie A, noi diciamo che non vogliamo andarci. Dire di voler vincere subito le prime partite ti fa cadere il mondo addosso appena perdi una partita. Noi dobbiamo pensare al lavoro e al nostro modo di giocare, non a vincere prima di avere un’identità. Se non pensiamo alla crescita non andremo mai in serie A”.